L’inverno di Monti. Il bisogno della politica
- Autore: Giulio Sapelli
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Tra le pubblicazioni di aperta critica - che da qualche tempo fanno bella mostra nelle vetrine delle librerie - sull’operato dell’attuale governo dei tecnici guidato da Mario Monti, troviamo al riguardo L’inverno di Monti (Guerini e Associati, 2012), un pepato libello di Giulio Sapelli, titolare della cattedra di Storia economica all’Università degli studi di Milano, editorialista del Corriere della Sera.
L’autore, partendo da un erudito raffronto storico-economico tra Germania, paese locomotiva dell’area euro, e Italia, passando attraverso un’asciutta analisi della funzione e delle implicazioni prodotte da questa moneta all’interno di un continente europeo privo di una forte leadership politica, arriva al nocciolo delle cose italiane sostenendo che la nomina di Monti prima a senatore a vita, poi presidente del consiglio, ricorderebbe la figura del dictator dell’antica Roma: un magistrato scelto per far fronte a minacce concrete e incombenti sull’Urbe.
"Era nominato da un console o da un tribuno militare e non prendeva il potere da sé: l’enorme potere di cui disponeva aveva la durata massima di sei mesi e la sua stessa esistenza era prevista dalla costituzione di Roma." (pag.68)
Il raffronto, di primo acchitto, sembra se non azzardato quanto meno provocatorio – del resto la punzecchiatura è naturale in questo genere pubblicazioni-, anche perché lo stesso Sapelli sostiene che l’attuale dictator è un capo del Governo dimidiato, ovvero dimezzato nei poteri, limitato e condizionato dalla necessità dell’appoggio da parte del Parlamento. L’autore avverte allora la necessità di un ritorno alla politica, in quanto la soluzione di un esecutivo composto interamente da tecnici, oltre a suscitare qualche dubbio sul piano della rappresentatività, sta comportando con le sue scelte economiche e di bilancio un alto tasso di disagi e sofferenze sociali, come quelli inflitti "a lavoratori che si ritrovano disoccupati a cinquant’anni senza poter più avere né il lavoro né la pensione." (pag.72).
Il professor Sapelli sembra suggerire, quindi, meno tecnicismo accademico distante dai reali bisogni della gente e più visione politica. Trovare però all’interno delle nostre istituzioni, oggi, tra ladri di partito, inquisiti, maneggioni, demagoghi, attori di spessore politico capaci di idealità e progettualità serie è cosa molto difficile.
L'inverno di Monti. Il bisogno della politica
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