L’isola di Alice
- Autore: Daniel Sanchez Arévalo
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2017
“L’isola di Alice” (Nord, 2017, titolo originale La isla de Alice, traduzione di Patrizia Spinato) è il romanzo d’esordio dello scrittore spagnolo, nato a Madrid nel 1970, Daniel Sánchez Arévalo, già sceneggiatore e regista. Arévalo che ha definito il suo primo romanzo, finalista al premio Planeta 2015, “il suo film più bello”, ha tratto dal suo libro il cortometraggio Queimafobia, vincitore della Espiga de Oro alla Settimana del Cinema di Valladolid. L’autore ha dedicato il testo
“A mia madre, a mia sorella e a tutte le donne che mi hanno insegnato a vivere la vita”.
Ed è una donna, Alice, l’io narrante di queste coinvolgenti pagine che hanno la suspense di un thriller, dove nulla è come sembra. Se è vero, come scriveva Herman Melville in “Moby Dick”, che “ogni verità è profonda”, Alice a Robin Island avrebbe presto scoperto una voragine piena di bugie, tradimenti e ambiguità, che avrebbe reso ancora più impervia e difficile la sua ricerca su cosa fosse veramente accaduto a suo marito Chris.
“Suo marito ha avuto un incidente. Lo stiamo portando al Saint Luke’s Hospital di New Bedford”.
Una telefonata giunta nel cuore della notte aveva mandato in frantumi il mondo finora perfetto di Alice Williams, insegnante e pittrice. Era il 13 maggio 2015, ovvero il giorno zero dell’anno I d. C. I Williams erano una famiglia felice che viveva a Providence nel Rhode Island, in una casa in stile coloniale nel New England in Hoper Street. Il SUV di Chris era uscito di strada sulla US-6, vicino a Marion, nel Massachusetts. Quindi l’auto di Chris non si trovava nei pressi di Yale, a ovest, come aveva confermato lo stesso Chris a sua moglie al cellulare poche ore prima, ma a est.
“Da dove stava tornando?”.
Arrivata in ospedale, Alice, vedova a 33 anni, incinta di 7 mesi e una figlia, Olivia, di 6 anni, era stata informata dai medici che Christopher era morto senza aver mai ripreso conoscenza. L’autopsia che era seguita per determinare la causa precisa del decesso aveva stabilito che l’uomo non era morto a causa dell’impatto, Chris aveva perso conoscenza a causa di un aneurisma cerebrale, finendo fuori strada. Il marito di Alice soffriva senza saperlo di una malformazione arteriovenosa:
“Una bomba ad orologeria piazzata nel cervello, destinata a esplodere nel momento poco opportuno”.
Come in effetti era accaduto. Alice dopo le prime tristi settimane seguite al funerale di suo marito aveva cercato di scoprire il mistero che si celava dietro l’incidente, per quale motivo oscuro Chris fosse su quella strada, dove aveva trovato la morte. Tutte le certezze di Alice erano cadute una dopo l’altra. Eppure fino a poco tempo prima
“la nostra vita era un puzzle, ma non nel senso di un grande caos: tutto s’incastrava con armonia. Un puzzle che avevamo costruito insieme, un pezzo dopo l’altro. Sapevamo quello che volevamo. Avevamo ben chiara l’immagine della nostra vita perfetta e le tessere necessarie per comporla”.
Le risposte alle angosciose domande di Alice si trovavano a Robin Island ed era lì che occorreva andare a cercarle. Alice e le sue figliolette, Olivia e la neonata Ruby, si erano trasferite a Robin Island, minuscola isola che contava appena 450 abitanti che si vantavano di essere rimasti immuni al turismo di massa, al contrario dei vicini abitanti di Nantucket o Martha Vineyard, isole con una consolidata tradizione turistica, sovrappopolate e attrezzate per diventare un enorme parco tematico per famiglie durante l’estate.
“Pensavo continuamente che stavo scappando, finché non arrivò il momento del trasloco. Quel giorno, forse per un mero istinto di sopravvivenza, mi dissi che non era così: sarei fuggita se fossi rimasta, se non avessi fatto nulla”.
L'isola di Alice
Amazon.it: 5,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’isola di Alice
Lascia il tuo commento