L’orizzonte di Patrick Modiano

L’orizzonte è un romanzo di bellezza assoluta, di persone che si amano e che si perdono, composto con uno stile magnifico, si capisce dalla sua lettura perché Patrick Modiano abbia vinto il Nobel per la Letteratura nel 2014.

Fine degli anni Sessanta, il giovane Jean Bosmans gira con un moleskine nero in cui annota tutto quello che gli accade: nomi, appuntamenti, i suoi giri per Parigi. Proprio la capitale francese in questo scritto assomiglia a una città misteriosa, piena di fascino, ma al contempo anche paurosa, piena di inganni, di gente che ti segue, o almeno così sembra ma potrebbe essere anche il parto di notti insonni.

Jean incontra e frequenta Margaret Le Coz, impiegata, nata a Berlino, una ragazza misteriosa, piena di charme, sempre al centro dell’attenzione. Anche Margaret soffre di insonnia, ha uno "stalker" che la perseguita, innamorato di lei fino all’annichilamento.

I due si frequentano, Modiano è reticente sulla loro intimità, li ritroviamo sempre in bar e in posti affollati anche di altre persone. Parlano del loro lavoro e delle persone che incontrano come mostri nelle loro vite.

"Bosmans aveva sempre pensato di potere ritrovare in fondo a certi quartieri le persone che aveva incontrato in gioventù, con l’età e l’aspetto di allora. Vivevano lì una vita parallela, al riparo del tempo... Nelle pieghe segrete di quei quartieri, Margaret e gli altri vivevano ancora uguali a come erano all’epoca."

Gli sbalzi temporali nel romanzo sono notevoli.
Margaret sempre più braccata fugge da Parigi e nel frattempo Bosmans diviene un romanziere di successo. Quaranta anni dopo la fuga della donna, l’uomo parte per Berlino, per sapere cosa le sia avvenuto, ormai entrambi più che sessantenni.
La parte finale è meravigliosa; a quanto pare, Margaret ha aperto proprio a Berlino una libreria, dove chiaramente vende anche i libri di Bosmans.

Il finale ha qualcosa di magico, che non diremo, ma la lingua di Modiano è strabiliante, ha del miracoloso, per le persone che leggono agevolmente il francese, sarebbe appropriato gustarlo in lingua originale...