L’ospite triste
- Autore: Matthias Nawrat
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: L’orma editore
- Anno di pubblicazione: 2023
La narrazione in prima persona fa pensare alla probabile origine esperienziale autobiografica di quanto nel libro si racconta. In effetti, L’ospite triste (L’orma editore, 2023, trad. di Marco Federici Solari) è ambientato a Berlino, città dove l’autore Matthias Nawrat vive e lavora. Eventi del passato che hanno coinvolto la Polonia e in generale tutti i paesi dell’est (eventi che continuano a pesare nella vita e nella cultura dei singoli e delle società di quegli stessi paesi) sono nel libro messi in primo piano e rilevante appare per l’autore la dimensione del ricordo. Scrive Nawrat di aver durante una passeggiata pensato come
"da bambino una parte di me avrebbe voluto restare in quel mondo di ricordi, un universo al di là del tempo che continuava a esistere nella mia memoria, mentre tutt’attorno stava finendo l’epoca dell’euforia dopo la caduta del muro e qualcosa di nuovo prendeva inizio."
Matthias Nawrat è nato a Opole, in Polonia, nel 1979, ma è fin dall’età di dieci anni che si trasferisce in Germania dove studia Biologia a Friburgo e Heidelberg. Nawrat scrive i suoi romanzi in tedesco, in polacco scrive le sue poesie. Ha ricevuto premi per aver raccontato i tempi che cambiano, l’epopea novecentesca e le ansie e le speranze del nostro tempo, temi che guidano la sensibilità narrativa di Nawrat anche in "L’ospite triste".
Le tematiche tipiche dell’autore vengono riproposte al lettore attraverso le parole e gli stati d’animo dell’architetta polacca Dorota o di Karsten, amico dei tempi dell’università dello scrittore. Nel raccontare di suo padre, di fede socialista, anch’egli architetto, Dorota ogni tanto ne riesuma le parole a beneficio del narratore:
"Non puoi immaginare gli orrori che ho visto" mi ripeteva. "Sei giovane e non hai esperienza." Naturalmente aveva ragione, e però allo stesso tempo contribuiva a un’organizzazione sociale che era nemica dell’umanità. È sorprendente come gli esseri umani non imparino mai a gestire l’incertezza dell’esistenza, ad accettarla e a farsi forza l’un l’altro, affrattellandosi contro la solitudine. Invece preferiscono spargere odio, abbandonarsi a un’ideologia, condannando il mondo a ricadere in guerre sempre nuove."
L’architetta, naturalmente, non è l’unico "ospite triste" del romanzo. Alla sua voce si aggiungono anche quelle di altri ospiti come l’ex chirurgo Dariusz, Eli (attore dall’accento rumeno) e tanti altri. Quelle degli ospiti tristi raccontati da Nawrat sono voci che contribuiscono a dare una connotazione del tutto peculiare a Berlino, città cosmopolita e punto d’incontro tra genti dell’est e dell’ovest europeo. È noto come a Berlino confluiscano caratteri, motivi, interessi universali.
Il libro è certamente di grande interesse e andrebbe letto anche alla luce degli odierni eventi bellici che ancora una volta contrappongono Est e Ovest.
L'ospite triste
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