L’uomo che odiava Sherlock Holmes
- Autore: Graham Moore
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Anno di pubblicazione: 2011
Due uomini molto diversi, espressioni di periodi storici differenti, si trovano a porsi la medesima domanda: cosa farebbe Sherlock Holmes al posto mio?
Entrambi sono legati al detective più famoso al mondo da un filo indissolubile, che lungo tutta la vita, li influenza, li domina e in parte li guida. Il primo personaggio è lo stesso creatore Sir Arthur Conan Doyle, che indagando su una serie di crimini, è portato ad odiare, ammirare, a volte imitare la sua stessa creazione, in un’avventura ineguagliabile, travolgente, ricca di risvolti inaspettati. Il secondo è Harold White, un giovane Irregolare, uno dei seguaci e maggiori esperti di Sherlock Holmes.
Due indagini mozzafiato ci immergono con prepotenza in una dimensione solo apparentemente scissa, ma che in realtà è collegata da un filo sempre più percettibile, fino a sfociare in un finale completo.
In questo romanzo, Graham Moore non solo dimostra di essere un ottimo scrittore e un studioso devoto, ma lascia trasparire una grande abilità nell’intrecciare realtà e finzione, passato ed immaginazione.
La storia fluida e travolgente, cattura con prepotenza, costringendo il lettore curioso ad immergersi in un turbine di vicende e di misteri , coronati dalla presenza di personaggi noti, amati ed ammirati dalle vecchie come dalle nuove generazioni.
“L’uomo che odiava Sherlock Holmes” è un libro che riesce, con semplicità ed efficacia, a mettere a confronto tempi diversi, uomini diversi, contesti diversi, ma compie l’impresa gradualmente, in un crescendo continuo che trova il suo apice solo alla fine del romanzo, quando la trama si scioglie, lasciando spazio alla riflessione.
Prendendo spunto da uno dei maestri del genere, Moore ha realizzato un’opera all’altezza dei grandi gialli, nella quale possiamo ritrovare tutti gli elementi fondamentali, essenziali per un romanzo di questo genere: il dubbio, il sospetto, ma anche la sfiducia nelle autorità e ciò che rappresentano, arricchito dalle incertezze dei protagonisti che al contrario del grande Sherlock Holmes, non sono nati detective, vi si improvvisano con successo, convincendo il lettore scettico, affezionato all’ineguagliabile inquilino di Baker Street!
Una trama avvincente, un enigma affascinante, un’atmosfera coinvolgente per un romanzo capace di farci vivere continui deja-vu!
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Vera chicca che non può mancare nella biblioteca di ogni vero amante di Conan Doyle come la sottoscritta, è il romanzo "L’uomo che odiava Sherlock Holmes" di Graham Moore: costui è oltretutto uno dei maggiori esperti mondiali in materia. La storia si dipana su una doppia ambientazione, una cosiddetta "storica" che si svolge nel 1893, anno di fatale memoria per i cultori dell’investigatore più famoso del mondo, in quanto il suo padre letterario decise di riprendersi la propria vita, ponendo fine a quella di lui; e una moderna, nel 2010, a New York, ove si sta svolgendo una riunione dei cosiddetti "Irregolari di Baker Street", i fedeli appassionati di Sherlock Holmes, che mutuano il loro soprannome dai "monelli" cui di solito si serviva il Dr Watson, per avere informazioni dirette dai bassifondi londinesi. La parte relativa agli inizi del ’900, vede Arthur Conan Doyle, alleato qui di un altro celebre scrittore, Bram Stoker, autore di Dracula, e suo amico, indagare sull’omicidio di alcune suffragette, e nel 1901, decidere di ridare vita al suo protagonista/nemesi, facendolo riapparire nella storia a puntate "Il Mastino di Baskerville". Nel 2010, durante una conferenza in tema, all’Algonquin Hotel, Alex Cale si prepara ad annunciare il ritrovamento dei diari del celebre scrittore, ma viene ucciso nella sua camera di albergo ove sulla parete campeggia la scritta "Elementare": richiamo troppo forte per ogni appassionato seguace, cui non si sottrae neppure il giovane Harold White, che sebbene non sia un poliziotto professionista, è però un profondo conoscitore dei libri di "Holmesiana memoria". E a dispetto di tutti, con l’aiuto della giornalista Sarah Sheldon, alter ego del suo Watson, sarà l’unico in grado di risolvere i puzzle di oggi e di ieri. Libro gradevole, che conquista per la descrizione della Londra di allora ma anche per la caratterizzazione del celebre scrittore come di un uomo chiuso, diffidente, quasi sopraffatto dalla fama della sua creatura, ma che trova luce anche nella parte moderna, che trasforma un odierno "nerd" in un sottile indagatore che conquista sul campo la sua rivincita sulla vita. Confido che questa lettura possa allargare la schiera di appassionati del celebre detective.