L’uomo senza inverno. Storia di un genio dimenticato dell’impressionismo
- Autore: Luigi La Rosa
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2020
"Certi uomini non conoscono inverni. Questa è la storia di uno di loro."
Precisamente, L’uomo senza inverno. Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo (Piemme, 2020), di Luigi La Rosa, è la storia di Gustave Caillebotte, mecenate e pittore, che, trasponendo nelle sue tele la fascinazione per quella novità tecnologica che negli anni di fine ‘800 fu la fotografia, in una felice contaminazione di stilemi impressionistici e accademici filtrò temi tratti dalla quotidianità e dalla contemporaneità attraverso la propria sensibilità, interpretandoli in maniera assolutamente personale.
Come in quel Les Raboteurs de Parquet, una delle prime rappresentazioni del proletariato urbano, con i “corpi dei piallatori piegati su dune di trucioli e segatura”, rifiutato nel 1876 dalla Giuria esaminatrice del Salon, che era rimasta scandalizzata dal crudo realismo della tela, con l’imputazione di “soggetto volgare” e che, grazie all’invito di Renoir, segnerà l’anno dopo il debutto del “riche garçon” dell’elegante quartiere haussmanniano alla mostra degli indipendenti artisti impressionisti.
Il meraviglioso Les Raboteurs de Parquet è stato stimolo, incentivo e ispirazione, per Luigi La Rosa, per un faticoso, esaltante e meticoloso lavoro di ricerca durato sette anni, spulciando archivi e vecchi epistolari e consegnando infine alle stampe L’uomo senza inverno. Proprio come Le déjeuner sur l’herbe di Édouard Manet ha fatto nascere in Caillebotte ragazzo l’amore, la passione per la pittura.
"Gustave disubbidisce alle direttive paterne, animato dal desiderio di imparare a dipingere e far suoi quei tratti così inusuali, così nuovi, esperimenti di colore che sono autentici oltraggi alla tradizione e che indicano l’origine di una rivolta: il movimento che qualcuno definirà Impressionismo."
Per il severo, seppur curioso, padre Martial, l’arte può solo essere un passatempo: il conflitto tra la passione e la sensibilità che spingono Caillebotte a dipingere e il ruolo che la società borghese dell’epoca impone all’artista attraversa l’intera vita del protagonista di L’uomo senza inverno. All’amore per l’arte si aggiunge quello per i corpi maschili, oggetto di molte delle sue tele più riuscite.
Desideri segreti e imposizioni sociali generano un conflitto che anima le pennellate del pittore e rende i suoi lavori intensi e moderni.
Ma Gustave Caillebotte non è solo pittore:
"oltre a progettare velieri fu uno dei più importanti collezionisti del suo tempo, il mecenate generoso di artisti immensi come Monet, Renoir, Degas, Morisot e parecchi altri, che devono a lui più di quanto la cultura ufficiale abbia tramandato."
La biografia romanzata di Luigi La Rosa è un capolavoro stilistico e una storia affascinante, l’epica sofferta e toccante di un bambino solitario, chiuso, nato e cresciuto in una famiglia benestante, che ha un solo desiderio: sostenere e appartenere al movimento impressionista, di cui fu munifico mecenate e grande collezionista. Tanto che, nel testamento redatto a soli 28 anni, generosamente lascia in eredità alla Stato francese una sessantina di opere dei suoi maggiori esponenti. Il prezioso dono andrà a costituire il fulcro del Museo del Jeu de Paume prima, e, dal 1986, del Musée d’Orsay dopo.
L’uomo senza inverno è diviso in tre parti: primavera dal 1863 al 1875, estate dal 1875 al 1882 e autunno dal 1882 al 1894. Il romanzo di Luigi La Rosa racconta la vita di un uomo versatile, un’artista talentuoso, un’anima sensibile, ma anche di un movimento, l’Impressionismo, che ha segnato non solo la storia dell’arte, ma anche e soprattutto la storia sociale e culturale parigina.
L’uomo senza inverno. Storia di un genio dimenticato dell’Impressionismo sarà presentato dal Caffè Letterario di SPAZIO al SUD dalle giornaliste Milena Privitera e MariaTeresa Papale sabato 29 febbraio, alle 17:30, nell’elegante sala Belvedere dell’Hotel Villa Diodoro di Taormina.
L’evento, organizzato dalla associazione Arte&Cultura a Taormina, presieduta da MariaTeresa Papale, vede la sponsorizzazione dell’Associazione di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, di Fondazione Taormina Arte Sicilia, di Club Unesco di Taormina – Val dell’Alcantara e d’Agrò, e la partnership di servizio del “Gais Hotels Group”.
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