L’uva e l’acciaio. Biografia romanzata del tenore che fece tremare il Metropolitan di New York di Camilla Ghedini

Una biografia volutamente imperfetta, scrive la brava Camilla Ghedini, autrice di questo bellissimo volume L’uva e l’acciaio. Biografia romanzata del tenore che fece tremare il Metropolitan di New York (Giraldi Editore, 2019) che permetterà ai pochi che non lo conoscono di sapere di Daniele Barioni, oggi alla soglia dei novant’anni, un uomo di grande forza e gentilezza che fece tremare il Metropolitan di New York. Camilla Ghedini, scrittrice e giornalista, profonda conoscitrice dell’animo umano, nei suoi libri ha amato narrare le donne, Interruzioni, Amo te…starò con lei per sempre e in quest’ultimo suo lavoro ha portato alla ribalta, complice Paolo Govoni, la vita di uno dei più grandi tenori che l’Italia abbia avuto.

Nella sua vita privata e professionale Barioni ha incontrato e calcato le scene con alcuni dei giganti della lirica, dall’indimenticabile Maria Callas, Renata Tebaldi a Luciano Pavarotti che lo definì:

tra i tenori di un altro pianeta, capace di cose che in passato sono riuscite solamente a lui e a pochissimi altri.

La sua è una storia tutta italiana ed internazionale. L’uva e l’acciaio. Biografia romanzata del tenore che fece tremare il Metropolitan di New York è un appassionante tributo, una sfida alla quale la nostra autrice non si è sottratta, perché come ha scritto Annie Ernaux, la scrittura è strumento di conoscenza della memoria.

Daniele Barioni ha avuto una vita ricca di successi, ma attraversata da grandi dolori.

La vita, anche la più bella delle vite, porta un carico di dolore inaspettato.

Nell’incontro immaginario con Agostino, giovane aspirante tenore, Barioni saprà narrare di sé. Nato nella provincia di Ferrara in una famiglia di contadini venne notato dalla maestra del paese per la sua voce potente e con molti sacrifici mandato a studiare canto a Milano. Era il 1948 e nel nostro Paese si cercava di tornare alla normalità dopo la tragedia della guerra. Il Teatro della Scala divenne simbolo della ricostruzione, scrive l’autrice e Barioni sarà nel tempo uno dei suoi protagonisti. La svolta della sua vita avverrà nel 1956 al Metropolitan di New York. Sostituirà nella Tosca di Puccini, nel giro di poche ore Giuseppe Campora influenzato. Quella sera il teatro tremò, il pubblico lo consacrò tenore di fama internazionale. I fischi, come si usa in America e gli applausi non smisero per lunghissimi minuti. Barioni si è esibito nei teatri di tutto il mondo, ha cantato ovunque anche alla Casa Bianca per il presidente John Kennedy e ha amato tantissimo. La sua famiglia, sua moglie Vera, famosa pianista, diplomata in pianoforte al Conservatorio a soli tredici anni. L’emozione del giovane Agostino alla presenza del famoso tenore, uomo di un’eleganza rara e ricercata, sarà evidente e palpabile, avrà la voce ferma in gola. Il sogno di voler essere un giorno uguale a lui ripercorrendone la carriera, lo aveva portato inevitabilmente a identificarsi in lui. Nella realtà, condizionato nei desideri più di suo padre che i suoi, forse vivrà l’attesa infinita di un giorno che non arriverà mai.
Nel dialogo Barioni attraverserà i ricordi della sua vita, la famiglia, il sacrificio, l’amore, rivivendoli con una profonda emozione, e il giovane Agostino, consapevole di non aver ambizione e di non essere dotato di talento, rimarrà a sua volta affascinato da un uomo di rara umanità. L’uva e l’acciaio. Biografia romanzata del tenore che fece tremare il Metropolitan di New York è una lettura consigliata!