La Cantante di Pigalle e altri racconti
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2024
La Cantante di Pigalle e altri racconti (Adelphi, 2024, traduzione di Marina Di Leo) contiene una raccolta di racconti inediti di Georges Simenon (Liegi 1903 - Losanna 1989). Tra il 1929 e il 1962 Georges Simenon ha scritto ben 178 racconti; quelli riuniti in questa raccolta (gli ultimi senza Maigret) sono stati terminati fra il 1950 e il 1953 a Lakeville (Connecticut). Tranne Sette crocette su un taccuino, sono tutti apparsi postumi nel 1990 e vengono qui tradotti per la prima volta in italiano.
In questo volume, sono presenti quattro racconti:
- Sette crocette su un taccuino (Sept petites croix dans un carnet, 1951), uno dei più bei racconti lunghi di Simenon, che ha ottenuto il premio Edgar Allan Poe ed è stato poi adattato più volte, sia per il cinema sia per la televisione, in vari paesi, tra cui l’Unione Sovietica.
I restanti tre racconti sono stati composti da Simenon in territorio americano:
- La Cantante di Pigalle (La Chanteuse de Pigalle)
- Il manichino di legno (L’Invalide à la tête de bois)
- Il primo premio (Le Gros lot)
Racconti rivelatori, tragici, tragicomici, drammatici e brillanti, come del resto anche i romanzi, della mente fervida, curiosa e piena di idee geniali, specchio della vita che Simenon ha vissuto senza risparmiarsi; pensiamo al suo rapporto con le donne.
In queste short stories, il lettore non resterà deluso, immergendosi totalmente nell’atmosfera creata e descritta con pochi, azzeccati aggettivi, dove il grande scrittore sembra quasi divertirsi nel rivelare immediatamente le personalità dei personaggi, tutti indimenticabili, i protagonisti tanto quanto i comprimari. Sarà piacevole per il lettore scoprire in queste pagine la figura di una giovane investigatrice dilettante.
Si legge fra le pagine del secondo racconto, La Cantante di Pigalle:
Era aprile e le finestre erano aperte, ma il sole primaverile rimaneva pallido, il cielo di un azzurro da acquerello, velato da una nebbiolina che saliva dalla Senna.
L’ex commissario Justin Duclos, invalido, non usciva più di casa da anni. Quindi erano molti i rituali che scandivano la sua giornata, come, per esempio, il saluto da lontano del venditore di libri usati. L’appartamento dava su quai de la Tournelle, uno dei lungosenna parigini dove i bouquiniste espongono stampe e vecchi volumi. Uno di questi, piuttosto anziano, con una magnifica chioma bianca, alle dieci in punto non mancava mai di alzare lo sguardo verso la finestra di fronte. Dal suo posto scorgeva solo la parte superiore del viso di Duclos, ma tanto gli bastava per indirizzargli un caloroso saluto, dopodiché, con un gesto automatico, cavava dalla tasca un orologio d’argento e regolava l’ora.
I rimorchiatori passavano trainando una sfilza di chiatte con il ponte lavato di fresco. Si sentivano stridere le gru. A sinistra si scorgevano le torri di Notre Dame: la stagione turistica stava per iniziare, i pullman si fermavano sul sagrato e a volte, nel baccano cittadino, si percepiva la voce della guida, amplificata da un altoparlante. Lili, la figlia adottiva di Duclos, che ogni mattina si recava a fare la spesa nel quartiere, ascoltava con interesse la conversazione tra suo padre e il commissario Berna, a capo della Squadra anticrimine, che era venuto a trovare il suo ex collega. Da tre giorni i quotidiani davano ampio risalto al caso della “Cantante di Pigalle”, come la chiamavano. Eppure era una storia in apparenza banale, uno di quei drammi della notte che hanno, per così dire, tutti lo stesso colore. Al “Pélican”, nella parte bassa di rue Pigalle, vicino a rue Notre-Dame-de-Lorette, un locale piccolo e insignificante, si esibiva una giovane donna fasciata in un vestito di seta nero che veniva presentata come “La Cantante di Pigalle”. Se ne erano susseguite parecchie, di queste cantanti, sempre con vestiti neri aderenti e grandi occhi languidi, e tutte intonavano le stesse melodie con voce roca. Ma un maniaco ne aveva già uccise due.
Ascoltando il racconto di Berna, a Lili era venuta un’idea, pericolosa ma temeraria.
Fece in un batter d’occhio, come se avesse provato ogni piccolo movimento. Il vestito nero era così aderente che dovette togliersi la sottoveste, poi con un gesto rapido cambiò pettinatura, si mise il rossetto e sottolineò gli occhi con una matita nera.
La cantante di Pigalle e altri racconti
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Cantante di Pigalle e altri racconti
Lascia il tuo commento