"Maigret prende un granchio" in audiolibro letto da Giuseppe Battiston
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Audiolibri
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Maigret prende un granchio di Georges Simenon (Liegi 1903 - Losanna 1989) è disponibile in versione audiolibro integrale (Emons 2023, CD mp3 durata: 4h 3 min 58 sec. - 12,90 euro), letto da Giuseppe Battiston, regia di Flavia Gentili.
Un échec de Maigret, fu scritto da Simenon a Golden Gate, la sua villa di Cannes, dal 26 febbraio al 4 marzo 1956 e pubblicato per la prima volta in Francia nel settembre dello stesso anno presso l’editore Presses de la Cité ed edito in Italia nel 1959 da Mondadori, tradotto da Roberto Cantini con il titolo Uno scacco di Maigret.
Nel 2005 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi con il titolo Maigret prende un granchio, tradotto da Carla Scaramella, versione usata per il presente audiolibro.
Da otto giorni Maigret era di pessimo umore e i suoi collaboratori entravano nel suo ufficio solo in punta di piedi.
D’altronde il commissario non l’unico a Parigi, come nel resto della Francia, a essere irascibile: non si era mai visto un tempo tanto piovoso, freddo e tetro a marzo. Molti collaboratori di Maigret erano rimasti vittime dell’influenza di stagione, mentre la signora Maigret era preda di un fastidioso mal di denti che combatteva stoicamente malgrado il forte dolore.
Il commissario dal canto suo aveva più preoccupazioni che vero lavoro. Una turista inglese di una certa età, Muriel Britt, era scomparsa e ne parlavano tutti i giornali. Tutti i giorni scompaiono delle donne, la maggior parte delle volte accade discretamente, si ritrovano o non si ritrovano, e al massimo i giornali dedicano alla faccenda tre righe. Muriel Britt invece era sparita in pompa magna, perché era arrivata a Parigi con cinquantadue persone, un vagone pieno. Mistero.
“Il capo vorrebbe parlarle un momento, signor commissario”.
Quando il direttore della Polizia giudiziaria chiamava Maigret nel suo ufficio, durante la giornata, si trattava quasi sempre di qualcosa di importante. Il direttore aveva comunicato a Maigret che sarebbe arrivato a breve un certo Fumal, un personaggio importante nel suo campo, raccomandato dal ministro, che voleva parlare proprio con Maigret. Il nome ricordava qualcosa al commissario, il quale avrebbe giurato che era un ricordo sgradevole, ma aveva abbastanza noie per cercarne altre nella memoria.
Pochi minuti dopo, alla porta dell’ufficio di Maigret veniva annunciato Fumal. Il commissario si trovava di fronte un personaggio enorme e flaccido, che sarebbe riuscito appena a entrare nella poltrona. Fumal si era stupito che Maigret non lo riconoscesse, perché era Ferdinand il ciccione, antico compagno di scuola del commissario. Ecco perché il ricordo era sgradevole. Parecchio tempo prima, alla scuola del suo paese, Saint-Fiacre, nell’Allier, dove era maestra la signorina Chaigné.
A quell’epoca il padre di Maigret era amministratore del castello di Sant-Fiacre, Ferdinand era il figlio del macellaio di Quatre-Vents, un villaggio a due chilometri. Ferdinand il ciccione era diventato ricco, era titolare di una serie di macellerie, imprese che valevano milioni. Fumal aveva mostrato a Maigret alcune lettere minatorie che stava ricevendo e che lo minacciavano di morte.
“Stai per crepare”.
C’è un conto in sospeso, un antico rancore tra Jules e Ferdinand il ciccione, è forse per questo che Maigret sente di aver preso un granchio, di non aver protetto abbastanza Fumal, che viene trovato ucciso la mattina dopo lo spiacevole colloquio al commissariato.
La voce di Battiston conduce chi ascolta nei pensieri del commissario che in una Parigi gravida di pioggia sente di aver subito uno scacco, sentendosi quasi in colpa.
“Non ne hai per molto. Prepara il testamento. Carogna”.
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