La ballerina dello zar
- Autore: Adrienne Sharp
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2010
Dietro uno dei periodi storici più tragici della storia russa, la caduta degli ultimi zar, la rivoluzione che ne seguì, si nascondono le vicende, romanzate, di quei personaggi, apparentemente secondari, ma che contribuirono in maniera significativa al corso degli eventi.
La scrittrice Adrienne Sharp, ci conduce, in maniera magistrale in quel periodo, nel romanzo “La ballerina dello Zar” (Neri Pozza, 2010): siamo nel 1890 e lo zar Alessandro III, come da tradizione, sceglie la giovane promessa del balletto, Mathilde Kschessinska, la figlia di uno dei più grandi danzatori imperiali, come amante del giovane e insicuro figlio Niki, futuro zar Nicola II.
Pur non spiccando per la sua bellezza o per le sue doti fisiche, la giovane fin dall’adolescenza mostra un innato senso all’arte, accompagnato da una fervida ambizione, due qualità che la porteranno a emergere su tutte le altre in maniera decisiva.
“I miei salti non erano eleganti, ed ero tutto fuorché leggiadra. Avevo i piedi piatti e le gambe corte, un difetto che nascondevo indossando tutù con il corpetto piccolo e il gonnellino lungo, ma il mio pubblico non sembrava accorgersi di quei difetti. Notavano solo che ero coraggiosa, intelligente, brillante”.
“«Adamantina», così mi definivano. Emanavo luce”.
“Oltre a un talento formidabile, avevo quella dote ineffabile che fa di una ballerina un’étoile. Quando entravo in scena, tutti gli occhi erano puntati su di me”.
Pur diventando amante dello zar, ella non può aspirare alla corona; la ragion di stato ha già deciso, scegliendo come futura moglie di Nicola, la principessa Alix d’Assia-Darmstadt.
I suoi intimi legami con la casa reale e con la aristocrazia, nondimeno, le danno modo di esibirsi come prima ballerina in tutti gli spettacoli per la corte, e di acquisire potere e conoscenze influenti.
Quando Nicola, da sempre innamorato di Alix, e su pressione di questa, la allontanerà, Mathilda troverà il modo di reinventarsi, stringendo nuove relazioni con stretti parenti e confidenti dello zar.
Questo bel libro non è solo la storia di una donna, ma il vivido ritratto di una madre e di una combattente, che lungi dal farsi piegare dagli eventi, decide di rendersi protagonista.
“Malgrado sia andata a letto con molti Romanov, nei momenti più importanti e solenni della mia vita sono sempre stata sola. Allo stesso modo, quando i Romanov vissero i loro grandi momenti, io non vi assistetti mai; fui sempre e soltanto una scarpa sotto il letto”.
Seguire la sua vita, narrata tutta in prima persona, dalla residenza parigina della sua vecchiaia, aiuta a calarsi nell’epoca dei gioielli, degli sfarsi, degli intrighi ma anche del terrore e della violenza e della povertà della Russia zarista, come se si fosse lì, o meglio, come se si susseguissero le immagini su di uno schermo e si potesse palpare ogni stato d’animo o sentimento in gioco. L’effetto è magistrale, e la sapiente combinazione di storia e fantasia è così labile, da farti credere che tutto sia realmente accaduto,
Al lettore non resta che farsi "abbracciare" dalle vicende e farsene cullare fino al suo epilogo! Consigliatissimo!
La ballerina dello zar
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