La bambina di neve
- Autore: Eowyn Ivey
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2011
Pubblicato da Einaudi nel 2011, La bambina di neve è il primo libro di Eowyn Ivey, scrittrice, libraia e giornalista.
Con un nome che è un omaggio al grande Tolkien, vive con il marito e i figli in Alaska.
Ambientata nel 1920, la sua storia inizia proprio in Alaska dove Mabel e Jack, una coppia sposata un pò avanti con gli anni, dopo la perdita del loro unico bambino decide di traslocare. Comprano un terreno e iniziano una nuova vita lontano da parenti e amici, ma soprattutto dal dolore della loro perdita. La vita in questo nuovo posto non è, però, come si poteva immaginare dai dépliant delle agenzie di viaggi: è dura e triste, ci sono i campi da coltivare, la caccia, la casa da pulire, il poco cibo da cucinare e soprattutto la tanta agognata solitudine, che però non si rivela quello di cui la coppia ha bisogno: il pianto di un bambino, la sua risata, i rumori quando sale per le scale, l’amore sono le cose che vogliono Mabel e Jack.
L’inverno si avvicina ed ecco che la notte porta con sé la prima nevicata della stagione, neve pulita e soffice... I due non sanno resistere, escono dalla loro capanna e tornano giovani: si lanciano palle di neve,si rincorrono e alla fine, stanchi, costruiscono insieme un pupazzo di neve. Tutti i loro problemi per un attimo sembrano svanire: conta solo il pupazzo, le sue labbra rosse, fatte con il succo delle bacche, i guantini e la sciarpetta blu che dovevano essere per il bambino che non hanno mai avuto... La notte trascorre e al mattino il "pupazzo" di neve è sparito: niente più guanti né sciarpa. Al suo posto compare nella foresta una bimba dal cappotto blu che corre nella neve. Chi sarà?
Si sarà persa? Dove sono i suoi genitori? Come farà a sopravvivere da sola in quelle lande desolate?
Mabel non fa altro che pensare a lei; quando era giovane aveva letto certe favole che ora gli tornano in mente e non se ne vogliono più andare di bambine di neve che si sciolgono al sole e che vivono nei boschi, arrivano con le prime nevi e ripartono a primavera. L’anziana donna si cerca di convincere che non sia possibile, ma non riesce ad eliminare quel dubbio dal suo cuore. Il tempo passa e la bambina si avvicina alla capanna, porta doni e cibo e presto inizia a raccontare qualcosa di sé alla coppia. Ogni giorno il legame che lega i due alla bambina si fa sempre più forte e anche quello che li lega tra solo sembra saldarsi, la vita si fa meno buia. Ma c’è sempre il terrore che la bambina se ne vada e non faccia più ritorno.
Una lettura molto piacevole, ricca di emozioni: dolce e commuovente in alcuni punti, dura e piena di vita in altri. La narrazione scorre ricca di dettagliate descrizioni che ti fanno sentire sulla pelle il freddo, la tristezza, il calore dell’amore proprio come li provano i protagonisti, senza mai appesantire la storia. Un libro da gustare davanti il camino, da regalare a chi crede nelle favole, da leggere per chi spera sempre nel lieto fine, da conservare vicino alle favole più antiche.
La bambina di neve
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La bambina di neve
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Ho appena finito di leggere questo libro dal sapore fiabesco, che mantiene sempre un alone di mistero sul personaggio della bambina "di neve", appassionando e facendo tornare alla mente le storie incantate dell’infanzia.