La bottega dei libri proibiti
- Autore: Eduardo Roca
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2012
“La bottega dei libri proibiti” è edito in traduzione italiana nel 2012, per Mondadori. Il suo autore, Eduardo Roca, è nato a Barcellona ed è attualmente professore e ricercatore universitario nella Colonia (Germania) narrata tra le pagine di questo suo primo romanzo. E certo se questo è l’esordio e vorrà deliziarci ancora di altri scritti, non possiamo che aspettarci grandi cose!
“La bottega dei libri proibiti” è ambientato nel basso Medioevo, anni ’30 del XV secolo, proprio quando la storia stava per essere testimone di un importante passo avanti nel mondo librario: di qui a un ventennio appena, infatti, l’avvento della stampa, ovvero l’avvenimento che sconquassò i sistemi fino a quel momento concepiti di produzione e diffusione della conoscenza. Il romanzo vuole essere un tributo a questo importante momento, un’originale e quanto mai realistica ipotesi di come possano essersi susseguiti i passi che hanno condotto dalla scrittura amanuense di voluminosi tomi, alla loro riproduzione sistemica grazie ai caratteri mobili, stampigliati con torchio e inchiostro sulla carta. Una visione, senza pretese di verità storica, ma pregnante e molto credibile, circa gli ostacoli, le idee, i moti di un’umanità dormiente per troppo tempo e ora pronta a risorgere, riscuotendosi dal torpore ecclesiastico e consegnando ai posteri grandi innovazioni, nello spirito e nella tecnica. Non dimentichiamoci che questo è anche il periodo dell’Umanesimo, della sapienza che vuole tornare ad essere condivisa dai più e non paga del rifugio polveroso delle biblioteche monacali, in cui è stata relegata troppo a lungo.
Forse mi ha affascinata per i miei studi, forse perché da sempre il mondo dei libri e delle loro origini mi ha attratta e catapultata in dimensioni lontane, ma questo libro ha la capacità di farti tuffare negli odori, nei sapori e dissapori del Medioevo, tra le sue luci e le sue ombre, i viottoli bui e le chiese dalle vetrate colorate, gli artigiani. Qui soprattutto sono protagonisti gli orafi, tutti presi dal loro lavoro di fusione, cesello e intarsio, e i copisti, tra la carte, le filigrane, gli inchiostri e la maniacale cura della scrittura. Ma sono protagonisti anche i sentimenti: quelli puri e limpidi dei giovani e quelli malinconici e soffusi degli uomini, quelli meschini e ingannatori dei potenti e quelli trepidanti del popolo, quelli entusiasti e speranzosi degli uomini di cultura, che per la cultura vivono e in nome di quella stessa cultura muoiono.
È così che il filo della narrazione si dipana dal ricco ed elegante Nikolas Fisher, il copista laico più affermato di Colonia, all’umile e inventivo orafo Lorenz Bloch e alla tenace Erika, sua figlia. La storia attraversa i loro vissuti, intrecciandoli a quelli di personaggi positivi e negativi, intriganti e ripugnanti: Padre Wahrheit, il vescovo Dieter von Morse, il sindaco Heller, Alonso, Johann, Olga… tutti attori di un’unica grande vicenda, tutti parte di un unico grande disegno, in questo realistico affresco del ‘400, tra il profumo della carne da cuocere e l’odore acre del fuoco che brucia. Lo stile narrativo è pittorico, in grado di far figurare ogni scena grazie all’accurata gamma di aggettivi, perfetti in ogni locazione, in ogni immagine e ritratto; personificazioni, vedute paesaggistiche, scorci e indagini psicologiche che consegnano al lettore personaggi a tutto tondo. I personaggi, al momento peggiore come in ogni bel libro, ti costringono a rallentare, a rimandare il momento in cui dovrai voltare pagina e vedere l’avorio vuoto della fine.
La bottega dei libri proibiti
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