La casa
- Autore: Mats Strandberg
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2019
Tanto l’infestazione ambientale quanto la possessione demoniaca sono fra gli espedienti narrativi più frequentati dalla letteratura horror. Chi crede all’esistenza di questi fenomeni, mi spiega che il Male attecchisce spesso in soggetti pre-disposti (indifferenza religiosa, vissuti traumatici, rimorsi), individui frequentati cioè da conflitti e fantasmi interiori.
Mats Strandberg - “Lo Stephen King che viene dal freddo”, come annuncia la bandella del suo La casa (Giunti, 2019) - intorno a questi assiomi deve averci fatto più di un pensierino, a tal punto il romanzo si propone come crossover di topoi e rivisitazioni del filone. C’è il ricovero per dementi, affollato di presenze ultraterrene come l’Overlook hotel (Shining) di kinghiana memoria. C’è la vecchina buona posseduta allo stesso modo della bambina-buona dell’Esorcista (cambio di voce e personalità, turpiloquio, veggenza, posture acrobatiche). C’è - reiterato - il campionario classico-allucinatorio (o premonitorio?) che caratterizza la ghost story (apparizioni repentine, luci intermittenti, rumori, raschi, presenze).
Tra i ricoverati figura inoltre un cospicuo campionario di degenti fuori di zucca, che poco hanno da invidiare al filone cinematografico dei film dell’orrore ambientati in istituti psichiatrici, ospedali e/o in interni similari. Chi conversa con gli angeli, chi si intrattiene con fidanzati fantasma, chi col peluche e c’è anche un ex marinaio sessuomane coi moncherini al posto delle gambe. Poi ci sono Joel e Monika, plausibili anti-eroe e anti-eroina di una storia che, puntando sul sicuro, promette e mantiene brividi.
Fin dove è concesso raccontarla, l’accenno alla trama è d’obbligo: Joel a quarant’anni belli che suonati è, quel che si dice, un perdente. Una carriera da musicista dissipata tra alcol e droga, torna a Skredsby per occuparsi della madre – Monika – colpita da demenza senile. La ricovera a Tallskuggan, dove - come infermiera - lavora Nina, l’amica che vent’anni prima lo ha piantato in asso dopo averne condiviso il sogno di vivere da artisti. L’incontro resuscita giocoforza rancori mai sopiti e per complicare le cose, a pochi giorni dal ricovero anche l’anziana madre ci mette del suo: rivela condotte improprie, dice cose cattive e altre cose di cui non dovrebbe essere a conoscenza. Per riassumerla in altro modo, sembrerebbe non essere più se stessa e la demenza sembrerebbe c’entrare fino a un certo punto. È come se in lei fosse subentrata un’altra Monika, una personalità che la rende violenta, crudele, a dispetto degli esami clinici che escludono cause di natura organica.
In quanto costruito sulla credibilità psicologica dei personaggi (minori e principali), e in quanto - tra le righe - evoca forse il terrore più grande dell’essere umano, quello della perdita di controllo (della mente, del corpo, della propria vita), La casa è, in ultima analisi, un romanzo che spaventa e si fatica a lasciarsi alle spalle.
La casa
Amazon.it: 5,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La casa
Lascia il tuo commento