

La città delle cento ciminiere
- Autore: Gabriele Cecconi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2025
La città delle cento ciminiere (Giunti Editore, 2025) è il nuovo romanzo dello scrittore e regista Gabriele Cecconi, presidente dell’Associazione culturale Alfafilm, docente alla Scuola di cinema “Anna Magnani” e direttore artistico del Mauro Bolognini Film Festival.
Questa storia ha inizio da un regicidio che si compie a Brescia, il 29 luglio 1900. Per vendicare le 81 vittime dei moti di Milano del maggio 1898 e punire il comportamento tenuto da Umberto I, che aveva donato al generale Fiorenzo Bava Beccaris un’onorificenza per premiarlo di aver represso la rivolta nel sangue, Gaetano Bresci, anarchico italiano che viveva in America, tornò in Italia per uccidere il sovrano.
La sera del 29 luglio 1900, a Monza, Umberto I di Savoia, insieme a migliaia di cittadini, assiste a un saggio sportivo e alla successiva premiazione presso la società Forti e Liberi. Alle ventidue e venticinque, Umberto I scende dal palco e sale sulla carrozza scoperta, la banda inizia a suonare la marcia reale, la folla applaude e grida ‘Viva il re!’ che col cilindro in mano saluta la popolazione festante.
Confuso tra la gente c’è un uomo ben vestito e con la macchina fotografica a tracolla. Quando si trova a pochi metri dalla carrozza capisce che un’occasione così favorevole non gli capiterà mai più, anche se si rende conto che non riuscirà a fuggire, circondato com’è da tutta quella massa di persone, dai carabinieri e dalla guardia reale. Il cuore gli batte all’impazzata, è quello il momento giusto per attuare il progetto che da due anni sogna di realizzare e per il quale è tornato apposta dall’America. Si avvicina alla carrozza, balza sul predellino della vettura e spara tre colpi di rivoltella contro il re, che cade riverso sui cuscini. I cavalli si impennano, il cocchiere li fa partire subito al galoppo, mentre guardie reali, carabinieri in grande uniforme, pompieri e semplici cittadini si gettano addosso a Bresci, che tiene ancora la pistola in mano e si lascia catturare dal maresciallo dei carabinieri Andrea Braggio, senza opporre resistenza.
Il regicida si chiama Gaetano Bresci, ha trentun anni ed è nato a Prato, chiamata “la città delle cento ciminiere”, centro laniero fra i più importanti d’Italia conosciuta per la sua fiorente industria tessile, che rimane paralizzata dalla notizia, sotto il peso della colpa di aver dato i natali all’infame regicida.
Da quella data fatale i destini della famiglia di Pisacane Bresci, cugino del regicida, di Ademaro Magni e Dante Gori si intrecciano tra di loro mentre la Storia scorre inesorabile, verso due conflitti mondiali e la nascita di una dittatura.
In questo romanzo corale, Gabriele Cecconi si rivela particolarmente abile nel saper fondere la grande storia insieme con la letteratura. Se appare precisa la narrazione del contesto storico preso in esame, ogni capitolo sembra la scena di un film d’autore. Anche per questo, totale è il coinvolgimento emotivo del lettore, affascinato dalla descrizione dei personaggi e dei loro sentimenti.

La città delle cento ciminiere
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Quello che mi è piaciuto di questo romanzo è che i personaggi, attraverso anche le loro storie personali, si intrecciano bene con i vari episodi storici che l’autore hai saputo ben descrivere. La lettura scorre veloce e si legge tutto d’un fiato.