La custode di libri
- Autore: Sophie Divry
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2012
La sua voce proviene dal seminterrato di una biblioteca nella quale sta rinchiusa tutto il giorno a lavorare, catalogando libri e riordinando scaffali da oltre 25 anni. Questo è il monologo della “custode dei libri” ovvero di una bibliotecaria di provincia, che inizia a raccontare i suoi pensieri ad un lettore distratto che sbadatamente è rimasto chiuso nel seminterrato per la notte. La donna si confida con il ragazzo iniziando ad elencare le sue attività giornaliere all’interno della biblioteca, e l’ordine e la meticolosità con le quali è riuscita a diventare responsabile del reparto “geografia ed urbanistica”. E’ un po’ fissata con la precisione, quasi maniacale, attraverso cui riesce a tenere in perfetto ordine i suoi scaffali.
«sapersi orientare il una biblioteca significa dominare l’insieme della cultura, del mondo»
Si definisce una donna invisibile, trasparente, che non ama disturbare e farsi notare. Ma è anche un animo “raffinato, sensibile e colto”; è tranquilla, ma non si sente sola, perché vive in mezzo ai libri, che la rincuorano dalle ferite lasciate dalla vita e dagli uomini. In realtà ce l’ha con tutti: con gli architetti che hanno progettato un seminterrato troppo buio, con chi strappa le pagine, chi usa gli evidenziatori, chi mette in disordine. E’ rassegnata al fatto che la migliore compagnia sia quella dei libri, con i quali ci può essere un vero e proprio scambio di idee. Disprezza le persone poco colte (il suo fidanzato l’ha abbandonata per una “ingegnera nucleare”) e non sopporta la conoscenza superficiale delle cose (per questo non ama viaggiare: durante i viaggi c’è poco tempo per conoscere realmente luoghi e persone). Per non parlare dei libri che escono adesso, che considera “utili solo ad avvolgerci le sardine”. Nell’editoria moderna c’è troppa frenesia e rischia di non rimanerti nulla nel cuore, niente a che vedere con Beauvoir, Maupassant o Balzac. E qui entra in gioco lei, la vecchia e cara bibliotecaria,che rivaluta quindi il suo compito, che è quello di apportare un contributo culturale ai lettori indirizzandoli verso scelte consapevoli e salvandoli dal fiume di prodotti dell’industria letteraria; scartando “il grasso”, tutto ciò che non serve all’arricchimento della persona.
«La cultura non è un piacere, la cultura è uno sforzo permanente dell’essere per sfuggire alla propria vile condizione di primate non civilizzato»
Segregata, un po’ annoiata, la nostra custode dei libri vorrebbe avere tutto sotto controllo. Vuole dominare i libri, ma ne viene sopraffatta. Varcando la soglia di una biblioteca è inevitabile sentirsi miserabili, perché si ha la consapevolezza che non avremo mai abbastanza tempo per leggere ed imparare tutto. E’ una lotta omerica fra il lettore ed i libri, che crea frustrazione. Ma in questo caso non è importante sapere chi vincerà, ma semplicemente partecipare a questa “abbondanza culturale” che in ogni caso arricchisce l’anima.
Questa giovane scrittrice francese al suo 1° romanzo ha voluto regalarci questo libricino di 65 pagine senza troppe pretese e con un linguaggio, diciamo così, non troppo ricercato, pubblicato in Italia da Einaudi.
La custode di libri (Einaudi. Stile libero big)
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