

La discendente di Tiepole
- Autore: Alessandra Paoloni
- Genere: Fantasy
- Anno di pubblicazione: 2012
Tiepole è un paese di circa mille persone e quando Emma con i suoi genitori parte da Roma per recarsi a casa del nonno morto pochi giorni prima crede di trovarsi in un borgo fantasma sperduto tra le montagne dove gli abitanti sono poco ospitali, sgarbati e impiccioni. Non ha idea di come e cosa sia realmente Tiepole. Emma non ha mai conosciuto suo nonno (il padre di sua madre) e quando viene a conoscenza che esistono una lettera scritta per lei da parte di sua nonna, un cofanetto segreto e una cruda verità, per Emma è l’inizio di un incubo terribile: ancora non lo sa ma è la nipote di una strega. Lei è la sua discendente. Il suo destino è morire e i Tiepolesi non bramano altro.
“Emma puoi andare a prendere un pezzo di pane all’emporio?”.
Emma esce da quella casa, si avventura per le stradine di Tiepole ma questo paese che all’apparenza sembra deserto è vivo. La gente che ci abita sa chi è Emma e la stava aspettando da molto tempo.
“E il mio cuore mancò di un battito…”.
Pubblicato da Butterfly nel 2012, “La discendente di Tiepole” di Alessandra Paoloni è un romanzo fantasy con la particolarità di coinvolgerci dalla prima all’ultima pagina. L’autrice, grazie alla mano abile nella scrittura, parola dopo parola, pagina dopo pagina, riesce a catturare l’attenzione di chi legge, trascinandolo in un mondo magico. Tenendo conto del fatto che non sono un costante lettore del fantasy, mi permetto di definire questo romanzo "strabiliante". Durante la lettura si potranno riscontrare alcuni particolari che richiamano, oltre al genere fantasy, il giallo, l’action e l’horror. Si corre il rischio di “sobbalzare” in alcuni punti durante la lettura.
Ciò che mi ha incuriosito prima della lettura è stata la copertina (graficamente è stupenda, con quei toni color tabacco che in qualche modo mi ricordavano i vecchi manoscritti in pelle) e successivamente il booktrailer; a quel punto, come ogni lettore che si rispetti, ho desiderato leggerlo.
Emma è una ragazza di vent’anni e la sua esistenza viene stravolta, ha un carattere forte, non soccombe facilmente e qualche volta con un pizzico di fortuna, che non guasta mai, oltrepassa molte difficoltà. Emma è una metafora che incita alla vita e il suo messaggio è un appello a invogliarci a superare qualsiasi problema che ci si para dinanzi alla nostra esistenza con tutta la forza che un essere umano dispone. Solo grazie alla caparbietà di Emma, che si rivela alla fine la migliore soluzione, riuscirà a dimostrare che senza remore si possono scavalcare quegli ostacoli che assediano l’anima.
Tra le “parole scritte” si possono udire in sottofondo le note gotiche di molti gruppi musicali che amabilmente vengono citati dall’autrice; io ho aggiunto le sonorità dei Nightwish e senza accorgermene mi sono ritrovato di fianco a Emma, Empiréa, Valerio, Christian e Lorenzo a rivivere quella magica lettura in tre dimensioni. La maledizione di Marta Vasselli aveva contagiato il mio spirito.
Il finale del romanzo racchiude uno stato emozionale, ineluttabile e in parte inaspettato. Come per ogni libro che ci emoziona, quando si giunge alla fine e si chiude, fissiamo per un attimo la copertina, un po’ dispiaciuti per averlo concluso e, nel momento in cui lo si ripone sulla propria libreria e un sorriso spunta sulle nostre labbra ripensando a Emma, si auspica che l’autrice renda presto la prosecuzione a noi cittadini di Tiepole.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La discendente di Tiepole
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