

La donna dalla gonna viola
- Autore: Imamura Natsuko
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2021
Due donne in una città giapponese senza nome, due donne senza una precisa identità, tranne gli abiti che indossano: una gonna viola e un cardigan giallo. Non si conoscono, ma una di loro, la voce narrante, osserva l’altra, la studia, la segue, ne indaga la vita e le abitudini, crede di conoscerla e riesce a fare in modo che, dopo vari tentativi infruttuosi, la donna dalla gonna viola venga assunta anche lei nel grande albergo dove una squadra di donne agli ordini di un manager fanno le pulizie accurate nelle stanze appena lasciate dai turisti di passaggio.
La squadra è formata con una precisa gerarchia dei ruoli e delle mansioni, scandite da un rituale che in effetti viene spesso disatteso: la stessa istruttrice sottrae cibi avanzati, saponi, shampoo, cuffie da docce, asciugamani e se ne vanta con la nuova assunta in prova.
La donna dalla gonna viola all’inizio è muta, ubbidiente delle regole, precisa nel lavoro, riesce quasi a farsi benvolere dalle altre lavoranti che all’inizio l’avevano emarginata, fino a quando, e la donna dal cardigan giallo lo sa bene, la donna dalla gonna viola, ormai diventata più femminile, elegante, truccata, esce di nascosto col manager dell’hotel, il suo capo, sposato e padre. La storia va avanti in un crescendo di inseguimenti, appostamenti, fino a giungere a un inaspettato e sconvolgente finale.
C’è solitudine, malinconia, invidia, tristezza, desiderio d’amore in questo spaccato di vita giapponese così diversa e lontana dalla nostra sensibilità. Le due donne sono due estranee, due rivali, due nemiche, due persone alla ricerca disperata di identità e di compagnia, che solo nel luogo di lavoro, duro e ripetitivo, trovano un loro motivo di rivalsa, di affermazione, di piccolo potere. La donna dalla gonna viola di Imamura Natsuko (Salani, 2021, trad. A. Specchio) è un libro scritto con una lingua che somiglia a una lama affilata, feroce, capace di raccontare isolamento, gelo, lontananza, mancanza di riferimenti.
Manager, caposquadra, lavoranti, una gerarchia inflessibile che viene interrotta dalla donna dalla gonna viola, che ne pagherà le conseguenze. Tragiche. La galleria commerciale che viene evocata, la metro, il bus, i condomini periferici, sono i non luoghi dove si rifugiano i personaggi di questo strano romanzo, alla ricerca di un qualche posto nel mondo che li accolga. Un libro che fa riflettere sulla crudeltà del mondo contemporaneo, esasperato dall’impersonalità dei luoghi e delle mansioni, di cui le due donne con i loro abiti colorati tentano di esorcizzare.

La donna dalla gonna viola
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Ho amato moltissimo "La donna dalla gonna viola". La trama è quasi inconsistente ma la scrittura è piacevole e scorrevole, lenisce l’anima con la sua descrizione di piccolissime cose, di infinitesimi accadimenti quotidiani.
Avrei voluto non finisse mai.
Ho amato moltissimo "La donna dalla gonna viola". La trama è quasi inconsistente ma la scrittura è piacevole e scorrevole, lenisce l’anima con la sua descrizione di piccolissime cose, di infinitesimi accadimenti quotidiani.
Avrei voluto non finisse mai.