La donna del lago
- Autore: Laura Lippman
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2021
Ci sono personaggi che ti rimangono dentro anche dopo esserti lasciata alle spalle l’ultima pagina del libro: Maddie Schwartz, la protagonista de La donna del lago (Bollati Boringhieri, 2021), è uno di questi. La incontriamo all’inizio del romanzo, nella sua casa di Baltimora, intenta a preparare una cena per un ospite importante, un famoso presentatore televisivo. Proviamo per lei immediata e spontanea simpatia: come non si può non provarne per chi confessa candidamente al lettore di preparare lo stufato di manzo delle grandi occasioni aggiungendovi due lattine di zuppa Campbell irrorate con generose quantità di vino?
Quella cena però segnerà una svolta nella vita di Maddie. L’invitato di successo, che lei ha conosciuto da ragazza e che sembrava condannato a una vita mediocre, ha realizzato la carriera dei suoi sogni. Non si può dire lo stesso di Maddie: era la reginetta del ballo, scriveva nel giornale della scuola e sapeva vivere perfettamente in società. Ora è solo la moglie bella ed elegante di un uomo benestante e la madre di suo figlio: che ne è delle sue ambizioni personali? E può una donna sulla soglia dei quaranta, negli anni ’60, aspirare a un successo personale che non sia all’ombra del suo uomo?
Ma Maddie decide che così deve essere: sceglie la separazione e le difficoltà economiche per dedicarsi al mondo del giornalismo, sfidando un mondo che non la accetta. Maddie infatti è una donna, non più giovane, in un ambiente governato dagli uomini. Ad aprirle un varco, tuttavia, sono proprio due donne o, meglio, il ritrovamento del cadavere di due donne, in cui Maddie è coinvolta personalmente. La prima è una bambina, Tessie Fine; la seconda è “la donna del lago”. Maddie affronta quegli omicidi con una sensibilità che i giornalisti maschi non possiedono: indaga tra i moventi, frequenta i familiari delle vittime, respira i luoghi che le hanno viste trascorre gli ultimi disperati giorni della loro esistenza. Pronta a rischiare per avvicinarsi all’assassino, Maddie Schwartz segna un tratto nuovo e indelebile nella storia del diritto di cronaca.
Anche se la scrittura è fluida ed elegante, La donna del lago richiede una lettura attenta. Questo perché ogni paragrafo corrisponde a un punto di vista diverso. Le vicende di Maddie sono raccontate in terza persona, ma tra un capitolo e l’altro si inseriscono le riflessioni in prima persona delle esistenze incrociate o anche solo sfiorate dalla protagonista. È una galleria di personaggi - il poliziotto, l’editorialista, la cameriera, il barista… - che sembrano interrompere il flusso narrativo, ma che, in realtà, restituiscono una testimonianza corale degli eventi. Su tutte, le pagine in cui la donna del lago si rivolge a Maddie: lei, giovane donna nera, vorrebbe urlare il suo disprezzo a chi ha osato infrangere il muro d’isolamento del suo quartiere e della sua famiglia.
“E a nessuno importava nulla finché non sei arrivata tu, mi hai affibbiato quello stupido soprannome, ti sei messa a bussare alle porte, a infastidire la gente e andare in posti dove non avresti dovuto andare… sei arrivata alla fine della mia storia e l’hai trasformata nell’inizio della tua. Perché hai dovuto farlo, Madeline Schwartz?”
Nella risposta a questa domanda consiste forse gran parte del significato del giornalismo moderno.
Perché leggere La donna del lago? Prima di tutto perché è un bel romanzo giallo e, come tutti i gialli che si rispettano, riserva il colpo di scena finale. Ma la trama mistery non basta a spiegare il fascino di un’opera che disegna un affresco dell’America degli anni ’60 e dell’intrecciarsi dei temi razziali e delle rivendicazioni femministe. Davvero una bella lettura!
La donna del lago
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La donna del lago
Lascia il tuo commento