La duchessa
- Autore: Caroline Blackwood
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Codice Edizioni
- Anno di pubblicazione: 2015
Per Codice Edizioni oggi 21 luglio in libreria La duchessa (titolo originale Last of the Duchess, tradotto da Sara Prencip) di Caroline Blackwood (1931-1996), giornalista e scrittrice anglo-irlandese, che rievoca gli ultimi giorni di vita di Bessie Wallis Warfield (Blue Ridge Summit, 19 giugno 1896 – Bois de Boulogne, 24 aprile 1986), duchessa di Windsor, moglie di Edoardo VIII del Regno Unito, Duca di Windsor dopo la sua abdicazione al trono del Regno Unito.
Caroline Blackwood, bellissima, anticonformista, ben introdotta nel mondo letterario, primogenita del marchese di Dufferin e Ava e di Maureen Guinness, appartenente alla dinastia di birrai irlandese, seconda moglie del pittore inquieto Lucian Freud, nel 1980 fu incaricata dal Sunday Times di scrivere un articolo sulla duchessa di Windsor. Il pezzo doveva essere corredato da un servizio fotografico a firma di Lord Snowdon, ex marito della principessa Margaret, sorella della regina e nipote acquisita della duchessa. In quel periodo la donna per la quale nel 1936 Edoardo VIII aveva abbandonato la corona inglese, viveva a Parigi nel sontuoso Palazzo affacciato sul Bois de Boulogne. La duchessa, vedova dal 1972 del principe Edward, morto per un tumore alla gola, un passato di splendore alle spalle, era circondata da un nugolo di maggiordomi, cuochi, camerieri, valletti, autisti, giardinieri. Dimenticata e messa in un angolo, anziana e malata, personaggio alquanto scomodo per la casa reale inglese, Wallis Simpson attendeva di morire controllata a vista da Suzanne “Maitre” Blum, avvocatessa ebrea francese, quasi coetanea dell’ultra ottantenne Wallis della quale dopo la morte del duca aveva ottenuto la tutela esclusiva diventandone non solo il portavoce ma l’unico procuratore legale, con il controllo totale sul patrimonio dei Windsor. L’agguerrita Blackwood dovette scontrarsi con il mastino Blum per trovare il modo di intervistare Wallis Simpson. Ma l’incontro non avvenne mai e la giornalista/scrittrice decise di trasformare l’intervista in un libro noir, una detective story, dove una delle figure femminili più celebri del Novecento, l’unica ad aver fatto abdicare un re d’Inghilterra per amore, icona di eleganza e fascino, fotografata da Cecil Beaton, qui diventa una leggenda a fosche tinte dal destino tragico, comune, se si riflette bene, a più di una celebrità. Segregata nella sua favolosa casa di Parigi, abbandonata da tutti, Wallis Simpson finì la sua vita, un tempo magnifica e al centro della mondanità internazionale, tra le spire del suo avvocato, Suzanne “Maitre” Blum, il cui ritratto rivaleggia per intensità con quello della duchessa.
Il romanzo di Caroline Blackwood è il primo di tre volumi dell’autrice che saranno pubblicati sempre da Codice Edizioni: The Stepdaughter, (Fine di un matrimonio), storia di una moglie infelice che scrive a un amico immaginario, Great Granny Webster (La nipote), romanzo sospeso tra invenzione e autobiografia, con il ritratto di una terribile, aristocratica bisnonna, e Corrigan, l’ultimo romanzo di Blackwood, scritto nel 1984. È interessante notare che La Duchessa viene pubblicato in Italia mentre in Inghilterra divampa la polemica sul breve filmato sgranato in bianco e nero pubblicato sul sito del Sun, dove si vede la futura regina Elisabetta II, bambina di otto anni, fare il saluto nazista mentre si trova con la madre, la sorella Margaret e lo zio, il futuro Edoardo VIII nella tenuta di Balmoral. Il giornale inglese precisa che il filmato risale al 1933-34 quando Hitler da poco aveva conquistato il potere e i legami di Edoardo con Hitler e il fascismo sono noti e documentati. Il 10 settembre prossimo Elisabetta ha ottime chance di diventare il sovrano più longevo della monarchia britannica, ma il fermo immagine di lei ragazzina che fa il saluto nazista rischia di gettare un’ombra sull’evento anche perché gli storici chiedono di aprire gli archivi reali per fare piena luce sui rapporti tra Windsor e Terzo Reich.
La duchessa
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