La fine del viaggio di Emilio Alpi

Emilio Alpi con Edizioni Europa ha pubblicato “La fine del viaggio”, un romanzo avvincente ed intrigante, scritto con eleganza e maestria.

Ferenc parla la lingua francese come un madrelingua; nessuno sospetta che le sue origini siano ungheresi e proprio per questo motivo viene scelto per una delicata ed importante missione in qualità di infiltrato. Come tale però commette un grave errore, e viene scoperto.
Non se la sente, con il suo comportamento falso e spione, di far condannare a morte certa un suo compatriota, per di più usando l’amore filiale di una madre. In fondo non ha mai dimenticato le sue origini che sono sempre vive e presenti nel suo cuore. Infatti così ragiona:

“Forse è stato un bene che abbiamo dovuto lasciare tutto. Parigi era solo un’illusione. Non poteva durare. Non c’è soltanto Parigi al mondo. C’è anche Budapest, per esempio. La Parigi orientale. L’avevo quasi dimenticata. Tu mi aiuterai a riscoprirla, e credo mi piacerà più di prima”.

Nel suo cuore la giovane Anna, un motivo meraviglioso per proseguire. Si ritrovano coinvolti, loro malgrado, in un evento pericoloso, al di fuori della loro portata. Lui viene imprigionato, torturato, costretto a confessare verità di cui non è nemmeno a conoscenza; Anna, che lo attende fuori, ha anch’essa vita dura. Il ricongiungimento e la vita insieme sarà funestata da dolore ed umiliazioni; di qui la fatale, unica possibile, decisione. Dopo di che nulla sarà più come prima.

Una bella spy-story, rocambolesca ed emozionante. Gli ambienti di Parigi e dell’Ungheria, nel periodo del dopoguerra, sono descritti con abilità e ricchezza di particolari. I personaggi appaiono vivi e reali per una bella storia di un momento che fu.