La forma del tempo
- Autore: Fulvia Strano
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2009
In meno di 60 pagine, la storica dell’arte Fulvia Strano riesce a costruire un percorso narrativo che tocca diversi secoli, celebri opere d’arte, diversi linguaggi espressivi. Pregio della scrittrice è riuscire, cosa non facile, a non farsi prendere dal registro accademico e specialistico che troppo spesso allontana il fruitore medio dalla comprensione di opere il cui senso più riposto va ricercato con competenza tecnica, ma anche con il portato della cultura in senso ampio e della sensibilità di ciascuno. Ci si immerge nella lettura del testo, mai banale, sempre pieno di corrispondenze con i parametri storiografici, a cui però la Strano aggiunge un’esperienza soggettiva, un episodio occorso durante una visita, un’epifania joyciana che ha cambiato l’angolo visuale di quel particolare oggetto artistico, che rendono la lettura del piccolo libro davvero emozionante.
Opere fondamentali della pittura sono raccontate con pathos e rilette alla luce di esperienze vissute: ecco il Narciso di Caravaggio, ecco la “La luce meridiana” di Piero della Francesca, ecco l’orecchino di perla che brilla all’orecchio della celebre ragazza dipinta da Vermeer e che diventa per l’autrice il vero centro del quadro; “L’isola dei morti” di Arnold Bocklin, visto dall’autrice dapprima solo sui manuali universitari, diventa esperienza concreta di vita e di morte ed è capace di suscitare il dolore della perdita di amici cari, il senso incombente della morte che si appressa. I quadri di Pontormo, Tintoretto, Raffaello sono raccontati con un occhio alla contemporaneità: Tintoretto che prepara una messa in scena di stampo teatrale per il pubblico; Pontormo che rende sospesi, in punta dei piedi, come degli astronauti in assenza di gravità, i personaggi della Deposizione; infine il personaggio ritratto nella Camera di Eliodoro in Vaticano, che rivolge lo sguardo non all’altare dove si sta compiendo il miracolo, ma a noi osservatori posteri, a ribadire l’eternità della grande arte rinascimentale italiana.
Fulvia Strano non si limita alla grande pittura nel suo tour virtuale: ci racconta della grande scultura berniniana, prendendo spunto dal gruppo di Apollo e Dafne alla Galleria Borghese, descritto come una metafora mitologica, ma anche come l’abuso su una bambina che non sarà mai più la stessa dopo la metamorfosi traumatica subita. E ancora i grandi manufatti dell’architettura contemporanea, i musei di Frank Lloyd Wright e di Gehry, messi in rapporto con l’architettura borrominiana del cortile di San Carlino alle Quattro Fontane: la spirale del lanternino che ritorna nella spirale del Guggenheim di New York. Ecco allora che l’esperienza dell’opera artistica non si limita più a “autore, titolo, datazione”. Dice l’autrice,
“esiste un bisogno diffuso di ascoltare altre parole, uscire dai colori di un quadro o dai risvolti della piega di un marmo….allora l’esperienza dell’arte può cambiarci profondamente, perché aiuta ad uscire allo scoperto mettendo a nudo le nostra pure e il pudore dell’ignoranza…..”
Insomma la storica dell’arte riesce a parlare ad un pubblico più vasto, quello dei lettori sensibili, senza retorica né espressioni troppo specialistiche, arrivando al cuore di chi, condotto per mano, riesce a vedere fino in fondo ciò che ad occhio nudo spesso si riesce difficilmente a percepire: non una lezione accademica, ma il contributo di un’esperienza vera, profonda, sofferta, condivisa.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La forma del tempo
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