La guerra di Mattie
- Autore: Lissa Evans
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2020
La guerra di Mattie (Neri Pozza, 2020, titolo originale Old Baggage, traduzione di Serena Prina) dell’autrice inglese Lissa Evans, è ambientato nell’Inghilterra della fine degli anni Venti del XX Secolo.
Mathilda Simpkin, detta Mattie, in tutta la sua vita di quasi sessantenne “non aveva perso l’abitudine di stare all’erta; in passato era stato di imperativa importanza; in passato aveva scritto articoli sull’argomento”.
Nonostante ciò, la donna non si accorge che all’improvviso, mentre passeggia nei pressi di una fiera, un ragazzo le sottrae la borsetta. Nel tentativo di fermare il ladruncolo, Mattie gli lancia addosso la bottiglietta di whisky in miniatura che le è caduta dalla borsa durante lo scippo. Ma il lancio, anziché andare a segno, colpisce un’ignara ragazza dai capelli rossi, che è appena uscita di fretta da una bancarella e riceve la bottiglietta dritta sulla bocca.
Così Mattie, dopo avere valutato a un primo esame che la giovane non sembra essersi fatta nulla di grave ed essersi scusata dell’accaduto, torna a casa.
Qui Mattie trova un poliziotto, che desidera informazioni riguardo il recente incidente alla fiera: forse la ragazza vuole sporgere denuncia, quindi occorre trovarla al più presto. Miss Mattie vive da alcuni anni insieme a Florrie Lee, nubile come lei, e la loro abitazione, che si trova vicino alla Brughiera di Hampstead, quartiere a nord di Londra, è tenuta pulita dalla signora Bowling in qualità di aiuto domestico.
Quest’ultima però, da un po’ di tempo, trascura di fare bene il lavoro per il quale viene pagata, tanto che Florrie è certa che Mrs Bowling provi una sorta di disprezzo nei confronti delle due datrici di lavoro, zitelle che, secondo la sua arcaica mentalità, vivevano vite sterili e per questo ci si può permettere trascuratezza riguardo a come servirle. Ma Florrie e Mattie non sono certo due sprovvedute: se la prima svolgeva la professione di ispettrice e assistente sanitaria a domicilio, la seconda era una accanita suffragetta ai tempi della campagna per il suffragio femminile, arrestata e incarcerata cinque volte.
Lo spirito impavido della militante Mattie non si è mai sopito, anzi, ora che è giunta la mezza età forse è ritornato il tempo di dedicarsi a una nuova generazione di donne. Basta vivere di ricordi, rinverditi durante le conferenze che Miss Simpkin, mai sopita guerrigliera per il voto, tiene sulla storia e i metodi del movimento delle suffragette militanti. Adesso è tornato il tempo di scendere in campo per tornare a combattere.
“Fino a quando le donne non saranno rappresentate, così come tassate, fino a quando le leggi che governano un sesso non saranno estese a governare entrambi, non saremo liberi di lavorare per la nostra salvezza: sia essa politica, sociale o industriale”.
In La guerra di Mattie, dedicato “Alle mie sorelle: Mary e Judy”, Lissa Evans, già medico e produttrice televisiva, descrive una originale, volitiva e accattivante figura di donna. Per comprendere la personalità di Mattie Simpkin basta leggere il discorso che tiene alla Drill Hall di Londra. A chi ritiene le donne creature fragili dagli orizzonti limitati, dati dalla sfera domestica, dalle opinioni leggere e capricciose come lo svolazzare di una falena e quindi inadatte al voto, Mattie contrappone una serie di “farfallone vittoriane”: Mary Somerville, madre di sei figli, scienziata autodidatta e prima donna ammessa come membro della Royal Astronomical Society, della quale il college femminile di Oxford porta il nome; Florence Nightingale, il cui nome parla da solo; Frances Buss, pioniera dell’istruzione femminile e fondatrice della Collegiate School per signore di North London; Octavia Hill, riformatrice degli spazi abitativi e salvatrice della Brughiera di Hampstead.
Perché, come disse Charlotte Brönte:
“Non sono un uccello, e nessuna rete mi può intrappolare; sono un libero essere umano con una volontà indipendente”.
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