La guerra e la rinascita a Venafro, in Italia, nel Molise. La memoria e la storia
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- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
La guerra e la rinascita a Venafro, in Italia, nel Molise. La memoria e la storia a cura di Alba Galardi Giannini ci racconta di Venafro, città del Molise in provincia di Isernia, che fu teatro di sanguinosi avvenimenti durante la Seconda guerra mondiale.
Come dice Luciano Bucci, presidente di Winterline:
sembra surreale che un paese, un semplice puntino su una mappa, divenne, nell’inverno tra il 1943 e il 1944, il centro dell’Europa e del mondo in conflitto.
Ma per quel paese e per l’area montana circostante passava una linea difensiva tedesca, superata con estremo sacrificio dalle truppe alleate nell’inverno del 1943 e perciò denominata Winterline. Quando la popolazione cominciava a tornare alla normalità, riprendeva il lavoro e tornava nelle proprie abitazioni, avvenne, del tutto inaspettata, la tragedia: il 15 marzo del 1944 per un malaugurato errore, Venafro viene scambiata per Cassino e bombardata dagli aerei americani. Pesantissimo il bilancio con la morte di 73 civili e di 200 soldati alleati accampati lungo le pendici di Monte Santa Croce.
Questi e molti altri eventi luttuosi hanno lasciato un segno profondo nella popolazione venafrana, una ferita difficile da rimarginare, che rivive nelle testimonianze raccolte in un prezioso volume curato da Alba Galardi Giannini, La guerra e la rinascita a Venafro, in Italia, nel Molise. La memoria e la storia (Volturnia Edizioni 2019). Tali testimonianze, spiega la curatrice del libro:
sono tessere di un grande mosaico che inquadra anche i piccoli fatti in una prospettiva universale.
La memoria individuale e collettiva, così, “dialoga con fonti storico-bibliografiche e con atti parlamentari che intrecciano la storia locale con la più grande storia dell’Italia”.
La perdita dei beni e degli affetti più cari trova un esempio nelle parole di Fortunatina Mancini, che dalla grotta in cui si era rifugiata con la famiglia vide saltare in aria la sua casa:
tegole, listelli, travi di ferro, pietre, calcinacci, porte e portali furono sbalzati via in ogni dove in un turbinio infernale… Passato e futuro, ricordi e sogni, tutto in frantumi.
Ma il peggio doveva venire. Pochi giorni dopo, davanti alle rovine della sua casa, un vicino si rivolse alla madre di Fortunatina in lacrime e le disse: “Piangi perché ti hanno abbattuto la casa? Dovrai piangere per un dolore ancora più grande: tuo figlio Giovannino è stato ucciso dai tedeschi…”
La forzata convivenza dei civili con i soldati è stata difficile e pericolosa, ma a volte la diffidenza ha lasciato il posto alla speranza. Carmela Galardi si rivede ragazza, insieme ad alcune coetanee. Portavano pane e verdure agli sfollati e dovevano transitare davanti a un campo tedesco, dove i soldati friggevano le patate in un gran calderone. Avevano paura di avvicinarsi a loro e abbandonarono il sentiero, passando tra gli uliveti. I soldati cominciarono a urlare e ad agitare le braccia. Volevano attirare l’attenzione delle giovani, ma solo per avvertirle che stavano camminando su un terreno minato. “Raggiungemmo il sentiero sterrato camminando con cautela e con lo sguardo a terra per non inciampare nelle mine, mentre i soldati ci venivano incontro, quasi contenti per averci salvato”, conclude Carmela.
Alba Galardi Giannini è presidente del Centro Italiano Femminile Comunale di Venafro.
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