La lotta irlandese. Una storia di libertà
- Autore: Manfredi Martelli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2006
Il film Giù la testa (1971) del grande Sergio Leone è ambientato in Messico durante i moti rivoluzionari del 1913; uno dei due protagonisti, John Mallory, è un reduce dell’IRA (l’Esercito Repubblicano Irlandese) e questo elemento della trama conferisce un’affascinante idea di internazionalismo alla storia immaginata nella pellicola.
C’è solo un problema: l’IRA è nata nel 1916... Certo, Giù la testa è un film e rappresenta un Messico di fantasia inserito in un universo parallelo, ma c’è da dire che lo storico Franco Cardini non sbaglia quando nella prefazione al libro La lotta irlandese. Una storia di libertà (il Cerchio, 2006) di Manfredi Martelli scrive che in Italia le vicende delle battaglie per l’indipendenza dell’Irlanda sono ignote ai più.
Il saggio di Martelli La lotta irlandese, pubblicato da il Cerchio nel 2006, è un lavoro unico nel panorama degli studi in lingua italiana sull’indipendentismo irlandese in ragione di due scelte dell’autore: la prima è quella di aver collegato efficacemente le lotte per la libertà dell’isola al percorso storico della cultura irlandese, la seconda è quella di aver messo in luce il legame tra gli irlandesi e la diplomazia italiana e vaticana. Martelli è uno studioso del fascismo, che ha dato alla luce ricerche originali e innovative, e la sua preparazione gli ha permesso di ricostruire in maniera esaustiva la genesi e gli sviluppi dei movimenti fascisti in Irlanda.
Alle origini della sua civiltà, l’isola è stata abitata da tribù iberiche e in seguito venne invasa dai Gaeli, popolazioni celtiche.
Non toccata dalle conquiste romane, l’Irlanda fu evangelizzata da San Patrizio e divenne un centro culturale importante di vita religiosa e missionaria.
Per citare un piccolo esempio, durante il Medioevo i monaci irlandesi erano in possesso di manoscritti preziosissimi che spesso erano diventati difficilmente reperibili nell’Europa continentale e già questo prova l’importanza culturale di questa terra nel mondo cattolico. Alla base delle lotte degli irlandesi per la loro libertà c’è anche l’identitarismo religioso, che ha assunto un’importanza decisiva nel momento in cui gli isolani sono rimasti cattolici, mentre l’Inghilterra si è separata da Roma.
Enrico VIII, Elisabetta I e Cromwell, che non di rado alle scuole superiori sono presentati sommariamente dai professori di storia e di lingua inglese come personaggi grossomodo positivi, hanno fatto patire agli irlandesi la privazione dei diritti civili, perseguitandoli duramente e sottraendo ai cattolici le loro terre per consegnarle alla nobiltà inglese.
Per secoli gli abitanti dell’“isola verde” hanno combattuto assiduamente contro il governo di Londra con l’azione politica (e poi parlamentare) e quella delle società segrete, riuscendo a strappare l’autonomia nel 1913, con l’Home rule.
La regione dell’Ulster, in cui i protestanti sono più numerosi, si mostrò contraria a diventare parte di una comunità a maggioranza cattolica e ne seguì una guerra civile tra i nazionalisti del Sinn Fien e dell’IRA e l’esercito britannico, conclusasi con il riconoscimento da parte inglese dello Stato Libero di Irlanda, da cui vennero escluse le nove contee protestanti. Nel 1937 la nuova entità statale prese il nome di Eire.
A parere di chi scrive, le pagine in assoluto più interessanti del lavoro di Manfredi Martelli sono quelle dedicate alla posizione degli irlandesi durante il primo e il secondo conflitto mondiale in rapporto agli equilibri politici con il Regno Unito e alla speranza di raggiungere l’obiettivo dell’unificazione dell’intera isola; probabilmente una trattazione simile il lettore italiano può ritrovarla in una forma completa e soddisfacente soltanto in questo testo.
La Lotta Irlandese Una Storia Di Libertà
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