La lottatrice di Sumo
- Autore: Giorgio Nisini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2015
Il conturbante romanzo di Giorgio Nisini inizia con un prologo, in cui si narra l’antefatto della storia che si dipanerà negli anni successivi. Siamo nei primi anni Ottanta a Roma, ed il narratore ci racconta il suo incontro con la giovane Margherita, di cui si innamora.
I due ragazzi vivono un intenso rapporto che purtroppo ha un finale drammatico perché lei, misteriosa ed enigmatica, stravagante e riflessiva, dopo aver regalato a Giovanni per il compleanno un quadro comprato da un artista che viveva quasi come un eremita in un casolare dell’Appennino tosco emiliano, tela dal soggetto inquietante, “La lottatrice di Sumo”, pochi mesi dopo muore in un incidente di motorino, non senza aver lasciato al ragazzo misteriosi messaggi di una possibilità di incontro dopo la morte.
Tutto il resto della storia segue la vita di Giovanni diventato adulto, laureato in fisica, prima brillante ricercatore negli Stati Uniti, poi tornato in Italia professore alla Sapienza di Roma, e finalmente sposato ad una donna pratica e concreta con cui avrà l’unica figlia, Federica.
In realtà il razionale scienziato Giovanni si porta dietro una serie di interrogativi irrisolti sul mondo dell’aldilà, che liquida in un libro, “Dietro il nulla”, nel quale porta alle estreme conseguenze la sue convinzioni razionaliste, libro che gli dà una buona visibilità ed una notevole notorietà mediatica.
Durante una presentazione del suo libro a Courmayeur, una strana donna gli pone una domanda inquietante: cosa pensa il professore dell’artista Massimo Golem, noto per la sua possibilità di comunicare con l’aldilà attraverso i suoi quadri? Qui si innesta l’altra faccia del romanzo, quella che ha per protagonisti il pittore Golem, una specie di mito per chi crede nei fenomeni paranormali di comunicazione con il mondo dei morti, e sua figlia Olga, prima manager ricca e famosa, poi erede del padre, dei suoi miti, dei suoi quadri, dei suoi fedeli adepti in una sorta di comunità che si è costituita intorno ai capolavori dell’artista. Le opere hanno raggiunto altissimi valori di mercato ma intorno a loro aleggia una sorta di misteriosa energia di fronte a cui il professore Giovanni sembra perdere improvvisamente tutte le sue certezze, sprofondando in una specie di labirinto dentro il quale rischia di smarrire anche i suoi affetti, soprattutto l’affetto della figlia, dopo che si è separato dalla madre Maria Carla, una commerciante di fronte alla possibilità di lucrare sull’improvviso ritrovamento della tela che Giovanni aveva conservato in un garage e che forse poteva essere attribuita allo stesso Golem.
Il romanzo dunque mette in scena temi della irrazionalità, del dubbio nei confronti della vita ultraterrena, del desiderio presente in tutti di continuare a dialogare con i morti, temi inseriti però in un oggi estremamente concreto e direi quasi scontato: da un lato l’artista visionario e forse anche un po’ furbo che si lascia adorare da chi cerca il dialogo con i morti, dall’altro chi di tale situazione vuole approfittare per costruire carriere accademiche e prestigio fra i critici d’arte, e quindi guadagnare fama e molto denaro.
Il mondo del collezionismo e dei mercanti d’arte, degli scoop giornalistici, dei critici che creano i miti, si contrappone alla figura solitaria e problematica di Giovanni: le donne della sua vita, la giovane e rimpianta Margherita, la sua anziana madre, la moglie e madre della figlia, così deludente, la fascinosa Olga Golemi, bella, misteriosa, sensuale ma algida, la figlia Federica che è ormai una donna adulta che gli si contrappone violentemente. Tutte girano intorno alla figura simbolica in cui il romanzo sembra concentrarsi e concludersi, l’intuizione di chi sia veramente la “Lottatrice di Sumo”.
Questo di Giorgio Nisini mi sembra sostanzialmente un romanzo sul rapporto difficile fra padri e figlie, pieno di domande senza risposte, di tentativi razionali di decifrare il mondo, i rapporti umani, l’amore nelle sue diverse declinazioni, di ricerca profonda di cosa possa essere la felicità in una società che frappone ostacoli ad ogni possibilità di comprendere l’essenza della vita.
La lottatrice di sumo
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