La macchina del tuono di Dino Ticli

Dino Ticli, un professore di scienze al liceo, è anche un appassionato scrittore di libri per ragazzi. Ha coltivato la sua passione prima inventando e raccontando storie per le sue figlie e per i bambini degli amici, poi ha deciso di mettere quelle trame su carta. Da lì sono nati libri adatti ai giovani lettori. E’ il caso de “La macchina del tuono”, una vicenda ambientata nell’antica Grecia, adatta, sia per lo stile narrativo che per l’ambientazione, ai bambini dai nove anni in su che si apprestano a studiare la mitologia e la storia antica.

Il libro narra di Kalliopi, una bimba che vive nella campagna dell’antica Grecia e viene cresciuta dal padre poiché la madre perde la vita poco dopo averla data alla luce. E’ la mamma della piccola a scegliere, però, il nome della figlia la cui nascita era stata annunciata da un forte tuono, forse la voce di Zeus, e che, appena nata, aveva emesso il primo pianto con voce argentina. La donna chiede allora al marito di chiamare la piccola con il nome della musa della poesia epica: Calliope. La bimba cresce con il padre, il nonno e Daphne, una giovane donna che non ha più famiglia e che riversa sulla bambina le attenzioni e l’affetto di una mamma. Kalliopi, dalla chioma ramata e ribelle, mostra fin dalla più tenera età un carattere ben definito che mal si adegua alla mentalità di quei tempi e di quella società. Si appassiona, grazie alle visite all’Acropoli, all’ambiente del teatro. Daphne, che dal padre, uomo di cultura scomparso prematuramente, aveva appreso tante cose, fa da insegnante alla bambina. Kalliopi ha sete di imparare. Eccola, quindi, intenta a cercare i pezzi di coccio su cui scrivere le prime lettere e poi conservarli come un tesoro.

Passa il tempo, Kalliopi cresce e mette in scena per i familiari e gli amici la commedia che ha scritto con l’aiuto di Daphne. Quest’ultima, inaspettatamente, riceve l’eredità lasciata a lei dal padre scomparso. La donna che pensava di essere completamente povera si ritrova così ad intraprendere un viaggio per recuperare i beni di famiglia. Le sono vicini Kalliopi e il di lei padre anche perché Daphne non riesce a rimanere lontana dalla ragazza che ha cresciuto. Durante il lungo viaggio i tre giungono a Maronea e lì Kalliopi approfondisce le sue conoscenze sul teatro. Conosce un giovane drammaturgo e così matura la sua passione per la creazione di un dramma. La protagonista si dedica alla recitazione ma ha un difetto: è un essere femminile e tale arte, in quel tempo, non era concessa alle donne. Nessuno le permetterà di portare in scena la propria opera. Lei, però, risoluta, non si ferma dinanzi a nulla. Compone un dramma nel ricordo del nonno e lo cura in ogni particolare. Mettere in scena la narrazione è, comunque, per lei, pericoloso. Di questo l’avverte anche il padre:

“Se dovessero scoprirti passeresti dei guai inimmaginabili: per chi si comporta come te è previsto l’esilio se non, addirittura, la morte”.

Kalliopi non desiste. Da qui un susseguirsi di eventi che ci fanno conoscere una giovane greca quasi “rivoluzionaria”. Il tuono che aveva annunciato la sua nascita l’accompagnerà negli eventi che le stanno più a cuore e sarà quasi risolutivo per l’intera vicenda che si rivela ricca di notizie storiche ma piacevoli per i giovani lettori.