La magnifica visione. Il paesaggio siciliano nel cinema
- Autore: Sebastiano Gesù
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Chi ha conosciuto Sebastiano Gesù sa quanta passione per il cinema e per la sua terra natia, la Sicilia, avesse. Tutti i suoi saggi, scritti, incontri, lectio magistralis, seminari lo hanno dimostrato. Anche questa sua ultima testimonianza “La magnifica visione. Il paesaggio siciliano nel cinema” (40due edizioni, 2018) che vede tre suoi amici (Ignazio Vasta, Elena Russo e Sebastiano Pennisi) comporla e darla alle stampe con il supporto dei suoi più cari affetti. Il testo si offre al lettore come un catalogo attento di quei film girati in Sicilia in cui il paesaggio è una delle componenti principali anzi addirittura ne diventa significativamente il principale.
“La magnifica visione. Il paesaggio siciliano nel cinema” è un catalogo immaginifico, un itinerario straordinario, un “cunto” antico, un amore infinito in cui la Sicilia, è scelta come set cinematografico. Sebastiano Gesù analizza oltre un ventennio di cinema girato in Sicilia raccontando l’isola in tutti i suoi aspetti, umori, passioni, incongruenze.
In questo saggio/catalogo curato in tutti i minimi particolari il paesaggio, il clima, l’ambiente, le tipizzazioni dei personaggi, le inconfondibili psicologie, le sanguigne passioni e gli eccitanti accadimenti sono i topoi della rappresentazione cinematografica della sicilianità: l’isola da parte sua, si rivela uno scrigno inesauribile, un fruttuoso semenzaio. Qui come scrive Bufalino tutto è naturalmente cinematografico. I volti e i luoghi di Sicilia non vanno ricercati, ma naturalmente irrompono nello schermo come nel film di Rossellini “Stromboli” o in quello di Visconti “La terra trema”.
Sebastiano Gesù con immagini e documenti testimonia che fin dalla nascita del cinema illustri registi hanno rivolto la loro attenzione al paesaggio e al folclore siciliano e in particolar modo numerosi operatori cinematografici sono accorsi da tutto il mondo per riprendere Messina dopo il terribile terremoto del 1908. Non sono mancati negli anni i film tratti dai grandi romanzi di scrittori siciliani che hanno fatto conoscere al pubblico paesaggi naturali di un’intensa bellezza, il colore giallastro di una terra impolverata e bruciata dal sole, il frinire delle cicale, il blu intenso del cielo e mare mediterraneo in contrasto con interni in penombra e saloni nobiliari come nel capolavoro “Il Gattopardo”. E ancora un capitolo intero è dedicato a Germi regista che ebbe un rapporto particolare e appassionato con la Sicilia a tal punto che Guido Aristarco afferma che i film di Germi girati in Sicilia ("In nome della legge, Il marchese di Roccaverdina, Gelosia, Divorzio all’italiana, Sedotta e abbandonata") mostrano una Sicilia più vera della Sicilia stessa. È con Rosi e Tornatore che i film radicalmente siciliani diventano di respiro internazionale e il luogo rappresentato, luogo di aspra bellezza e di dura verità, restituisce cose e persone di un mondo arcaico a una dimensione assolutamente e altamente poetica.
Grazie ancora una volta a Sebastiano Gesù che ci ha permesso di vedere la Sicilia attraverso il cinema come un teatro naturale dove si riscrivono i sogni e i dolori, la miseria e le memorie, le leggende e le storie del popolo siciliano.
La magnifica visione. Il paesaggio siciliano nel cinema
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E’ con Rosi e Tornatore che il cinema "siciliano" diventa internazionale? E "Divorzio
all’italiana", che intrigò Billy Wilder, dove lo mettiamo?