La marcia su Roma
- Autore: Giorgio Dell’Arti
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2022
Il numero di pubblicazioni che hanno raccontato la nascita del fascismo e la Marcia su Roma, nel centenario di quella data così significativa per l’intera storia del Novecento italiano e di conseguenza anche europeo, sono tante.
Dalla storia che il professor Emilio Gentile ha pubblicato, un libro documentatissimo di oltre mille pagine, al terzo volume dell’opera dello scrittore Antonio Scurati, che attraverso la saga M. dedicata a Mussolini, sta raccontando in romanzi di grande successo la grande avventura politica.
Il libro breve, agile, di Giorgio Dell’Arti, La marcia su Roma (La Nave di Teseo 2022), anche nel suo formato quasi tascabile, si pone un diverso obiettivo: raccontare ai lettori non specialisti.
Dell’Arti è un giornalista, non uno storico; la differenza è che mentre lo studioso fa parlare le fonti, e da quelle parte per le sue ricerche a tutto campo, il giornalista invece fa parlare molto i giornali dell’epoca, per ricostruire un’atmosfera, una temperie culturale che restituisca gli umori della gente e dei protagonisti di quella storia lontana solo in apparenza. Nelle pagine del libro si colgono spesso riferimenti non troppo velati al presente, che ne rendono la lettura interessante e coinvolgente. La Marcia su Roma conclude una storia che, nel racconto di Giorgio Dell’Arti, parte dal 1861, cioè dalla proclamazione dell’Unità d’Italia. I liberali, di destra e di sinistra, che governarono il paese appena divenuto una nazione, erano sostanzialmente un’élite di borghesi e aristocratici da cui le masse erano escluse.
La nascita del partito socialista, i primi scontri tra un nascente proletariato e una corte militarista e retriva, portarono agli scontri drammatici di fine secolo; i morti a Milano, sotto il cannone di Bava Beccaris, gli scontri violenti di quei messi portarono la società italiana a una crisi che, dopo la guerra di Libia dell’11, portò verso lo scoppio della Prima guerra mondiale.
Mussolini entra in gioco come socialista, poi direttore dell’Avanti, “intervizonista” nello schieramento pro e contro la partecipazione dell’Italia al conflitto, e poi, espulso dal partito socialista a dall’Avanti, intenzionato, in seguito all’assalto del Palazzo d’inverno, l’inizio della Rivoluzione russa nel 17, a fondare un suo movimento rivoluzionario.
Da Sansepolcro in poi, dopo i primi insuccessi, confortato da Margherita Sarfatti e dagli Arditi a lui fedeli, inizierà il percorso che porterà l’uomo, coraggioso, determinato, ambizioso, a proporsi all’imbelle governo italiano come “l’uomo della Provvidenza”, come non esitò a chiamarlo il papa. Unici oppositori alla sua escalation, Don Sturzo e Giacomo Matteotti; nel libro l’autore riporta interamente il discorso che il deputato fece alla Camera, e che gli costò la vita.
Ci sono molti documenti, molti brani di giornali, molte dichiarazioni dei personaggi dell’epoca, molti giudizi favorevoli a Mussolini dati al momento: lo stesso Benedetto Croce applaudì convinto il discorso di Mussolini al Teatro San Carlo di Napoli, nell’ottobre 22, salvo commentare con Giustino Fortunato che l’uomo era “un istrione”.
Il racconto della Marcia su Roma, poche migliaia di uomini poco addestrati, armati in modo improbabile, bagnati fradici di pioggia, arrivati nei paesi intorno a Roma ma bloccati dal maltempo, facilmente messi in fuga se l’esercito regolare si fosse schierato, ha qualcosa di inspiegabile. Il re si spaventò, temeva di essere sostituito dal Duca d’Aosta, alto e bello, temeva che l’esercito non sarebbe stato in grado di fermare i fascisti, era convinto che loro fossero molto più numerosi; dopo molte esitazioni non firmò la dichiarazione di stato d’assedio, anzi si decise a far venire a Roma da Milano dove prudentemente si tratteneva Benito Mussolini che si mise in movimento, solo dopo aver avuto assicurazione di ricevere dal re l’incarico a formare il governo.
Dunque il tempo di Giolitti, Nitti, Facta, si era definitivamente concluso. La marcia su Roma non ci fu, quel 28 ottobre, fu solo un bluff. Tanto ormai il fascismo con il suo “duce” aveva vinto.
Tanti episodi poco noti nel libro di Dell’Arti, scritto in forma di dialogo: l’autore si fa domande, si dà risposte, in una sorta di schema mutuato dai Dialoghi di Platone.
Lo stile è fluente, la lettura gradevole anche se ci sono tanti nodi, tanti interrogativi seri e profondi su cui vale la pena tornare a riflettere, anche cento anni dopo.
La marcia su Roma
Amazon.it: 9,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La marcia su Roma
Lascia il tuo commento