La memoria amputata
- Autore: Werewere Liking
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2006
Werewere Liking scrittrice, cantante, poeta, regista teatrale, pittrice, è un’artista poliedrica e autorevole nella cultura africana contemporanea. Nata nel Camerun meridionale, nel villaggio di Bondé, vive da moltissimi anni in Costa d’Avorio, dove ha lavorato come ricercatrice all’Università di Abidjan e fondato la Scuola Ki-YI Mbock, che offre la possibilità ai giovani di avvicinarsi all’arte e di studiare. Per la nostra scrittrice, l’arte è uno degli strumenti di affermazione e d’indipendenza di un individuo, e in generale di una società. L’abbiamo conosciuta in Italia nel 2003, quando partecipò al Festival della Letteratura di Mantova, indossando i vestiti tradizionali ricchi dei colori della sua terra. “La memoria amputata” (Baldini & Castoldi, 2006) è il libro che le ha dato popolarità in Italia e con il quale ha vinto il Premio Noma di Letteratura per scrittori africani nel 2005. Un romanzo pieno di canti, di umanità e di saggezza, di denuncia della situazione femminile in Africa. Un lungo racconto sulle donne della sua terra, quelle silenziose, costrette a vivere in una società di stenti e di fatiche, di quelle complici che si macchiano delle atrocità delle guerre con i loro uomini, ma anche di donne coraggiose che affermano la legalità. Un canto-romanzo, come nell’intento dell’autrice che apre ogni capitolo con canti tradizionali e racconti.
“Una canzone per tutte le donne che sono in silenzio … una canzone che intende strappare passato alcuni pezzi della nostra storia senza archivio. Abbiamo vissuto in un contesto in cui abbiamo dovuto scegliere l’oblio come un sistema di sopravvivenza, una vita segreta, un modo di vita”
Il romanzo narra i ricordi di Halla Njokè, un’artista camerunese, l’io narrante della storia che, dopo un’intensa vita trascorsa tra mille vicissitudini ad affermare la sua libertà, giunta all’età di ottant’anni desidera rievocare la sua esistenza. Sono le sue memorie e quelle delle donne della sua famiglia, la nonna, la madre Naja e la zia, le sottrae al silenzio e nel portarle alla luce, anche se in parte mutilate, scrive l’autrice, la scrittura le renderà avvenimenti che daranno voce a chi non l’ha avuta. Dagli anni dell’infanzia, con un padre che approfitterà di lei, alla zia Roz con la quale ha in comune legami e coinvolgimenti, al sogno di poter studiare ma, come è richiesto alle donne del villaggio che mai devono discutere e mai lamentarsi, anche lei dovrà sopportare l’insopportabile: violenza, amori, delusioni. Dal lavoro all’ombra delle piante di cacao, incidendo i frutti e selezionando accuratamente i semi, alla lotta contro l’occupazione coloniale, dalla fuga dal villaggio ai locali della città nei quali cantare per vivere, la vita di Halla assume la forma di una battaglia senza fine e la sua storia sarà quella di una donna straordinaria, capace di reagire alle avversità e fronteggiare ogni difficoltà.
“Penso a quei milioni di donne laboriose che fanno girare instancabilmente la ruota del divenire di questo continente, nell’oblio delle loro storie dolorose e infelici. Allora ho voglia di prendere trombe e trombette per intonare un inno alle gloriose madri Naja e zie Roz per tutte le loro lotte epiche e silenziose, ma che hanno fatto sì che al di là di tutte le disperazioni, questo continente torturato rimanga ancora il continente di tutti i domani possibili per l’umanità intera”
Una saga familiare che è un viaggio tra disperazione e speranza, una fuga dal proprio destino, dalla superstizione e dalle violenze, senza nessuna opportunità, aspettando solo che il tempo plachi il dolore dei ricordi tragici e delle ferite mai rimarginate.
“La memoria amputata” è un canto per tutte le donne africane che sono ancora in silenzio, un bellissimo libro che invita il lettore a riflettere sulla memoria e sulle ingiustizie della storia.
La memoria amputata. Madri Naja e Zie Roz. Canto-romanzo
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