La memoria dell’acqua
- Autore: Emmi Itaranta
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Frassinelli
- Anno di pubblicazione: 2015
Giunge in Italia il libro della finlandese Emmi Itaranta, nata nel 1976 a Tampere. L’autrice ha cominciato a scrivere il suo romanzo d’esordio già durante i suoi studi all’University of Kent, nel Regno Unito. Il romanzo dal titolo “La memoria dell’acqua” è stato pubblicato tre anni fa circa nella sua terra natale dove ha ricevuto favorevoli apprezzamenti e poi è stato tradotto in altre lingue; giunge ora in Italia, edito da Frassinelli.
Il tema è sicuramente particolare soprattutto perché è scritto da un’abitante della Finlandia, terra di laghi e ricca di acque. Il romanzo, ambientato in un futuro remoto, tratta del bene primario per l’umanità, l’acqua. A distanza di un numero imprecisato di secoli, o forse ancor più, la Terra è stravolta dai cambiamenti ambientali e la stessa Finlandia, luogo in cui è ambientata la vicenda, si ritrova a fare i conti con temperature sempre più calde, tali da aver provocato il quasi totale scioglimento della calotta artica e, di conseguenza, causato l’innalzamento dei mari.
Le città sulle coste sono state sommerse e, nei luoghi non troppo caldi in cui è possibile abitare, le popolazioni si sono ritrovate a dover risparmiare su quel bene così importante ma, nei tempi passati, sottovalutato, o, almeno, non pienamente apprezzato. Ora le sorgenti sono poche e, spesso, controllate dai militari. L’Unione Scandinava è sottoposta al regime del Nuovo Qian, che domina con forza e non lascia libertà ai cittadini anche perché, ora più che mai, sebbene la tecnologia abbia compiuto notevoli passi avanti e quella di cui noi, oggi, usufruiamo sia definita nel libro “past – tech”, ci si trova a fare i conti con le necessità più elementari perché la Terra, soggiogata dall’uomo per millenni, sfruttata fino alla consumazione, ora è un luogo arido in cui è difficile sopravvivere e soddisfare le più naturali esigenze fisiche quali nutrirsi ma, soprattutto, bere.
Protagonista del romanzo è la diciassettenne Noria Kaitio, figlia di un “maestro del tè” che tramanderà alla figlia il compito da lui e da tanti altri portato avanti in quel periodo. Quando inizia a seguire le orme del padre, la giovane protagonista viene da questi messa a conoscenza di quali compiti importanti abbia veramente chi ricopre quel ruolo.
“Questa è la parte del lavoro del maestro del tè che resta invisibile agli altri - disse mio padre. - Dal tempo dei tempi i maestri del tè sono stati guardiani dell’acqua. Si dice che in passato ciascun maestro avesse nelle sue terre una sorgente d’acqua di cui si prendeva cura. Le sorgenti erano di diversa qualità: una produceva acqua con poteri curativi, l’acqua di un’altra allungava la vita, la terza trasmetteva serenità. C’erano anche differenze di sapore. C’era gente che affrontava lunghi viaggi per gustare del tè preparato con l’acqua di una sorgente rinomata. Era dovere del maestro assicurarsi che la sorgente restasse limpida e non fosse sfruttata eccessivamente ... Come ben sai, nell’epoca attuale praticamente tutte le sorgenti si sono prosciugate, e quelle rimaste sono controllate dai militari. È possibile che ci siano anche altrove…”
Noria, così giovane, si ritrova, sola, a portare avanti il compito del padre anche perché la madre lascia la residenza di famiglia per lavoro e perché i maestri del tè, e perciò anche suo padre, per un misterioso destino, quando lasciano il loro compito in mano ad altri, perdono la vita quasi che il loro incarico su questa Terra abbia avuto termine. Il padre di Noria non c’è più, la madre è lontana e lei porta avanti un compito assai difficile: veglia sull’acqua non ancora in mano ai militari e cerca di condividerla con chi ne ha bisogno, rischia, in quella continua afa e sotto quel governo opprimente, di perdere la vita. Noria è generosa verso tutti ma il suo benvolere sarà inviso ai militari e al regime. Molto dovrà lottare la giovane, anche cercando, insieme all’amica Sanja, testimonianze del passato, tracce di quell’acqua da tutti tanto anelata. La ricerca di essa ha una lunga storia e Noria ne verga, con le sue azioni narrate per iscritto, le ultime gesta nella speranza che un giorno tutti vivano più liberi e in una situazione di maggior benessere.
“La memoria dell’acqua” si rivela un racconto dai tratti distopici e, in parte, fantascientifici, ma pone forte accento su valori importanti sia a livello pratico che umano. La protagonista ci presenta caratteristiche assai positive: la lealtà, il coraggio, l’onesta e la capacità di rinuncia la rendono molto più matura della sua età e, soprattutto, ne fanno un personaggio gradito ed amato dai lettori.
La memoria dell'acqua
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