La metà di bosco
- Autore: Laura Pugno
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2018
Laura Pugno ci sorprende in questo romanzo breve, La metà di bosco, profondo, intenso, che è difficile non ascrivere al genere fantastico pur essendo narrato con crudo realismo.
Salvo Cagli è un medico romano che soffre d’insonnia, è separato dalla moglie Adele, medico anche lei, e vede poco la figlia Lili, adolescente, che comunque ha un ruolo equilibrante nel suo quotidiano: solo quando c’è lei riesce a dormire. Decide di partire per una vacanza in Grecia, incoraggiato dal suo primario che lo vede troppo esausto per il suo lavoro nell’Unità del Sonno.
Raggiungerà Rodi, e di lì, su consiglio dell’amico e collega Kostas, un’isoletta sconosciuta ai più dove la famiglia Lazaridis ha delle proprietà fra le quali la Casa dell’Ulivo, meta di vacanze giovanili dei due amici, dove ora Salvo sarà ospitato. Lì troverà anche Nikos, suo nipote sedicenne con la sua ragazza romana, mentre le chiavi di casa gli verranno consegnate da Magdalini, madre di Nikos, che ormai vive lì.
Ci sono strane leggende che vengono sussurrate sull’isola di Halki, e soprattutto sull’isoletta di fronte, poco più di uno scoglio, Krev. Isole praticamente disabitate, dove la nave cisterna con l’acqua potabile arriva ad intermittenza, il forno ha chiuso, i negozi sono scarsi e quasi vuoti.
Solo Magdalini, ormai unita al ricco Hektor Neumann unico padrone dell’isola che progetta di rendere turistica, e da cui aspetta una figlia, accoglie Salvo. L’atmosfera nella casa dell’ulivo è subito strana; Nikos e la eterea bionda Cora si vedono poco, sempre in acqua, nuotano e pescano, parlano poco. Improvvisamente dopo tanto silenzio nell’isola avviene qualcosa di insolito e drammatico: i due ragazzi erano andati a Krev, ma Cora era caduta in mare e scomparsa.
Le ricerche non daranno esito, arrivano da Roma i genitori della ragazza, la polizia da Rodi, finalmente il corpo di Cora viene restituito dal mare: non era annegata, ma ferita da arma da fuoco, forse dai contrabbandieri che spesso usano l’isolotto come base. Dopo che il corpo della ragazza viene portato via in elicottero, la storia vira sul fantastico, sul mistero.
Nikos raggiunge Krev, perché sa, da quando è piccolo, che lì i morti ritornano. E Salvo, deciso a proteggere e a sostenere il ragazzo disperato, lo segue. Cora è lì, sembra viva, forse è tornata dal mondo dei morti.
Una storia di iniziazione, di rapporto con la propria identità e le proprie certezze, dove i dubbi, vero o falso, realtà o illusione, corpo fisico o fantasma, ci catturano, ci fanno dubitare, ci portano in un mondo parallelo della cui veridicità non sappiamo se credere, o semplicemente illudersi che si possa in una qualche modalità rimanere per un po’ legati ai nostri morti. Scrive bene Laura Pugno, alternando un registro fortemente realistico ad uno quasi onirico, regalandoci un romanzo insolito, originale, non certo rasserenante, ma ugualmente legato ai nostri dubbi sul sovrumano, che almeno la letteratura riesce ad esplorare con sottile efficacia.
La metà di bosco
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