Sirene
- Autore: Laura Pugno
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2017
Libro commovente e freddo, un ossimoro che bene si attaglia alle centocinquanta pagine di “Sirene” (Marsilio, 2017, prima edizione Einaudi 2007), questo romanzo breve, ambientato forse in Giappone, dove Laura Pugno riesce a darci un’immagine di come sarà il mondo futuro.
La scrittrice non vede più nel nostro orizzonte prossimo governi che sappiano mantenere una forma di controllo. Ha vinto il disordine, in questo caso la yakuza, mentre la popolazione muore perché il sole è sempre più forte e non bastano più i comuni abbronzanti per non prendere il cancro alla pelle: nel libro di Laura Pugno la morte di “cancro nero” è una vera epidemia. Ci si salva non stando mai al sole oppure, se proprio bisogna stare al sole c’è una lozione carissima, appannaggio dalla mafia, con la quale una persona si salva dal “cancro nero”.
Samuel fa il sorvegliante di sirene, in una produzione di carne di mare. Le sirene per la scrittrice sono proprio quelle delle fiabe, bellissime, con la coda. Qui, dove tutto è rovesciato in negativo, le sirene fanno una vita molto soffocante, vengono montate dai maschi che muoiono subito, uccisi da loro.
Samuel ha da poco perso la sua campagna Sadako, anche essa uccisa dal “cancro nero”, e la tentazione di accoppiarsi con una sirena è forte.
Samuel lo fa per solitudine e per sfidare le ultime forme di realtà conosciuta, che non tengono conto di un amplesso tra una sirena e un umano. Samuel, però, riesce ad avere un rapporto con una sirena e la mette incinta; nasce così una sirena subumana, che parla male, sempre con la coda, anche se il viso è quasi umano, con le palpebre e i lineamenti femminili.
Samuel porta la sirena a casa del suo amico Hassan che di lì a breve verrà ucciso dalla yakuza. La mafia sa tutto, sa anche che con tutti gli sforzi per portare Mia al sicuro, Samuel ha assimilato troppo sole, avendo poca lozione.
Insomma, anche Samuel ha contratto il “cancro nero” e morirà a breve.
Non diremo che fine farà la sirena Mia ma questo romanzo breve di Laura Pugno ha del sensazionale.
Usa un italiano perfetto per un futuro cataclisma, in un mondo distopico dove gli unici a salvarsi sono i malavitosi; dove hanno vinto il denaro, che ormai serve solo per comprare la lozione anticancro, e la violenza, la cattiveria verbale e fisica.
Non c’è traccia di comunità, men che meno di solidarietà umana in “Sirene”. Eppure negli striduli strilli delle sirene c’è come una forma flebile di speranza, quasi un auspicio che altri animali prendano il sopravvento mentre il genere umano patisce e cade.
Romanzo imperdibile.
Sirene
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