La mia vita imprevista
- Autore: Giuliana Facchini
- Genere: Libri per ragazzi
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Camelozampa
- Anno di pubblicazione: 2024
Tra ottobre e dicembre, declinata in 17 capitoli preceduti da titoli esplicativi del procedere del racconto, si svolge la vicenda raccontata da Giuliana Facchini, celebre autrice di libri per ragazzi, che in La mia vita imprevista, pubblicato da Camelozampa con le illustrazioni in bianco o nero e grigio di Daniela Demurtas, con leggerezza e ironia affronta molti temi che investono diverse problematiche legate all’infanzia, alla preadolescenza e anche all’età giovane di alcuni dei personaggi presenti nella storia.
Frances è una ragazzina che sta per essere consegnata a una nuova famiglia affidataria; il signor Giordano la sta accompagnando nella famiglia che ha accettato di accoglierla, dopo una precedente esperienza negativa. Viaggia con lei l’amico del cuore Ciccio, “l’amico immaginario” che le fa compagnia. In casa Borisnietzov, una bella e grande casa gialla, ci sono la madre Erica, che è una celebre costumista teatrale, il marito Daniel, ballerino classico sempre in tourné all’estero, i loro figli Nicolò, liceale, la sorella Annabella e il piccolo Luca.
In quella bella famiglia tutti hanno un soprannome, e allora ecco Bullabella e Bro-Bro. La mamma si chiama “madre per sempre 2”, cioè Maps2, e lei diverrà per tutti Fran. Avrà una stanza tutta per sé e per l’immancabile Ciccio, pasti buoni e caldi, una vita ordinata e un’accoglienza affettuosa.
Ma arriva a sconvolgere l’atmosfera tranquilla Mirella, la venticinquenne vera madre di Fran, che prende il soprannome di Maps1. La donna è senza un soldo, senza lavoro, senza prospettive di vita; pur amando sua figlia non l’ha potuta tenere con sé, lei è cresciuta con i nonni e poi in istituto.
La comparsa della madre è una trauma per Fran, presa in mezzo tra la stabilità e l’affetto della nuova famiglia e l’attaccamento alla sua mamma biologica.
Giuliana Facchini racconta le avventure di questo gruppo di ragazzi e del loro incontro/scontro con il mondo degli adulti con leggerezza, con sensibilità e con affetto per tutti i protagonisti. Ognuno con la sua età, i suoi problemi, le sue difficoltà, e tuttavia sono capaci di vedere anche il punto di vista dell’altro.
Nei tre mesi in cui si svolge il racconto succedono molte cose, avvengono incontri, maturano situazioni, si scoprono affetti, amicizie e possibilità. Il tema della diffidenza nei confronti degli stranieri viene affrontato attraverso l’amica Amber, che è di origine africana e di religione musulmana, ma questo per i ragazzi non è affatto un problema; questo tema è trattato con profonda empatia, come pure quello dei minori abbandonati che trovano accoglienza in famiglie aperte e generose.
Il mondo è visto a tinte rosee, almeno quello che propone l’autrice, anche se sappiamo che non sempre è così che vanno le storie. La mia vita imprevista si propone come un esempio di positività: le nuove generazioni di ragazzi sono spesso migliori degli adulti, più aperti e generosi, pronti a mettersi in discussione e a riconoscere gli errori. Nico e Mirella, che sono i più adulti, ma anche Bullabella, coraggiosa, e Fran, onesta e consapevole, mostrano una maturità che è un ottimo esempio di crescita. L’artigianato, la musica, il ballo, il cinema, la scuola, tutto serve nel mondo dei ragazzi per diventare adulti onesti e felici. Soprattutto l’amicizia.
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