La misura eroica
- Autore: Andrea Marcolongo
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2018
Leggendo i classici greci ci si rende conto come siano sempre di incredibile attualità e questo lo sa bene Andrea Marcolongo, appassionata della classicità già autrice del best seller “Il Greco, la lingua geniale”.
L’autrice in questa sua ultima opera ci immerge ancora nel mondo dell’antica Grecia ma con altra forma e contenuti, riscoprendo e rileggendo con La Misura Eroica, il mito degli Argonauti.
Gli “Argonauti” costituiscono il mito più antico della letteratura greca e insieme il più contemporaneo per affrontare il presente. Il mito racconta quello che è accaduto, ma sempre succede ed a tutti accade di dover scegliere nella vita anche senza essere super eroi.
Andrea Marcolongo ha scelto il mito più antico per raccontare una storia sempre attuale in un’epoca odierna di continua competizione in cui essere eroi è scomodo specie nel quotidiano, nell’affrontare la vita ogni mattina nelle piccoli e grandi sfide.
Per i Greci essere eroe aveva un significato profondo ed interiore, non limitato alla competizione. Eroe era ogni singolo essere umano, peccatore o condottiero come Pericle o l’ultimo dei marinai. Eroe era colui che semplicemente sceglieva di scoprire sé stesso, mettendosi alla prova e tentando di comprendere cosa volere essere. Sotto vivere o sopravvivere, fare gesti passeggeri o grandi cose,scegliere una “misura eroica”.
Ogni capitolo del libro inizia con un memorandum, un vademecum tratto da un manuale di sopravvivenza americano del 1942 titolato “Come abbandonare la nave”. In quel periodo accadeva frequentemente che le navi naufragassero. Un testo fuori commercio, che non ha nulla di letterario in sé, ma esprime uno stile di vita e di comportamento per vivere bene, circondati da amici nella empatia che tiene vivi; ricordarsi di vedere la bellezza in un panorama, fuori in mezzo al mare. Il manuale si conclude raccomandando come appena raggiunta la riva, si debba salpare di nuovo perché il rischio maggiore di un naufragio è quello di non avere più il coraggio di andare per mare.
Nel libro di Andrea Marcolongo è presente il tema della solitudine, non quella di trovarsi soli in un isola deserta ma quella di stare soli in mezzo a tanti, quantunque sempre connessi. Ci vuole coraggio per conoscere veramente gli altri, guardarli negli occhi, provare un emozione, comunicare nel senso proprio di mettere in comune.
È costante poi, il riferimento all’etimologia delle parole, necessaria per comprendere non solamente il loro autentico significato ma il loro rapporto con la realtà . Tra le tante parole di cui si fa menzione vi è Felice che viene dal latino Felix significante fertile, fecondo:occorre piantare ogni giorno dei semi per essere felici altrimenti si è l’esatto contrario. La monotonia può essere ammaliante perché ispira calma e comodità ma è necessario scuotersi da questo torpore.
Un viaggio quello degli Argonauti che è anche metafora di quello verso la maturità che non è solo assunzione di responsabilità. Maturità è un participio futuro , un processo verso una stagione della vita, in cui si mette a frutto come gli alberi. Quando si smette di essere un participio futuro si smette di vivere e la vita diventa un perenne autunno.
La misura eroica. Il mito degli argonauti e il coraggio che spinge gli uomini ad amare
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