La moglie infedele di Philippe Vilain

“Non dimenticherò mai il giorno in cui scoprii che mia moglie mi tradiva”

Inizia e finisce con queste parole “La moglie infedele”, ultimo romanzo di Philippe Vilain (Gremese, 2013, traduzione dal francese di Carlo Floris), ma se state pensando a un plot di tipo “circolare” siete fuori strada. L’incipit è questo, la trama esile (in apparenza) ma i contenuti di questo libro perlustrano soprattutto i labirinti dei sentimenti chiaroscurali e lo fanno con la precisione asettica e chirurgica di un bisturi: muovendo dall’inganno di una moglie ne rivelano, infatti, la metà oscura, il volto nascosto, aprendo a una dimensione ulteriore e inedita dell’amore.

Da un punto di vista stilistico si ha come l’impressione che Vilain si mantenga apposta su un profilo basso, scegliendo una narrazione asciutta, essenziale, che tenga inchiodato il lettore su nient’altro che i “cambi di stato” sentimentali del protagonista (il marito tradito che racconta in soggettiva) fino alla presa di coscienza finale, alla classica ultima pagina. Sotto alcuni punti di vista “La moglie infedele” può leggersi anche come un “giallo”, un thriller dell’anima, di quelli sfumati in cui tutto è evidente sin dall’inizio, forse troppo per crederci fino in fondo. “La moglie infedele” è - ancora - un romanzo che poggia soprattutto sulle parole, le stesse che l’io-narrante non dice ma distilla una a una dentro di sé, come in un impietoso e liberatorio diario terapeutico:

“Se tacevo, è anche perché le parole hanno per me più realtà rispetto agli atti, una crudeltà superiore, e così taciuta la sua infedeltà mi rimaneva irreale: potevo credere che non fosse successo niente, che mia moglie non mi avesse tradito, immaginare che quella storia di infedeltà derivasse da un terribile malinteso (…)”.

Siamo al cospetto della cronaca di un amore con tutte le prerogative di tour de force, di uno scavo interiore speso all’insegna dell’ambivalenza e del (dis)velamento di sé, da inserire a pieno titolo nella tradizione esistenzialista francese.