La musica in testa
- Autore: Giovanni Allevi
- Genere: Musica
Questo libro non è l’autobiografia della star del momento perché Giovanni Allevi, musicista e filosofo timido, non avrebbe mai pensato di scriverne una, e tanto meno si sente una star. Certo, la storia che ha da raccontare, e che lo ha portato dal pianoforte scordato di una scuola di provincia al fedele Bösendorfer con cui oggi registra i suoi successi, è davvero eccezionale. Ma è solo il filo conduttore di queste pagine che sono un doveroso omaggio, una dichiarazione d’amore alla "Strega capricciosa" che ha monopolizzato la sua vita: la musica, che ha sempre preteso da lui dedizione assoluta. Da quando si sono incontrati ha plasmato il suo pensiero, ha assorbito ogni energia. Le melodie vengono a lui sui mezzi di trasporto, nei supermercati e persino mentre suona qualcos’altro, durante i concerti. Per ’Lei’, per la musica, Allevi ha lavorato come cameriere, come supplente, ha distribuito volantini sui Navigli milanesi. Per Lei è volato a New York a conquistarsi una possibilità nel tempio mondiale del jazz. E anche adesso che sono arrivati i dischi di platino, il tutto esaurito dagli Stati Uniti fino alla Cina, le collaborazioni con orchestre internazionali, la musica non gli dà pace e bussa nella sua testa per liberare, attraverso le sue mani, la propria voce. Perché Giovanni Allevi ringrazia questa entità tiranna, che una volta lo ha persino portato a guardare il mondo attraverso il vetro di un’ambulanza? Perché grazie a Lei ha potuto esprimere emozioni e sentimenti oltre la barriera della parola e instaurare un dialogo ininterrotto con milioni di persone. Ora, vuole raccontare il pensiero e l’intenzione che animano la sua musica, in un libro che intreccia vita e filosofia e che parla al cuore di tutti, vibrando della freschezza di uno sguardo che non vuole smettere di stupirsi. (Note di copertina)
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La musica in testa
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iovanni Allevi, grande musicista contemporaneo, si distingue per la sua personalità esuberante. In questo libro presenta in forma di diario il suo percorso di lotta per il riconoscimento pubblico del proprio talento e verso il successo, facendoci conoscere il suo percorso personale, fortemente identitario, di crescita nella e con la musica che è la sua vita.
“Non so cosa avrei fatto se la Musica non mi avesse portato con sé” (pag. 84)
Spesso le sensibilità sono, però, accompagnate da una fragilità e quella di Giovanni si chiama disturbo da attacchi di panico; una forma di ansia che ti assale all’improvviso, senza preavviso, e che ti distrugge.
“Torna quella sensazione. Proprio sullo sterno. Sembra nausea mista a un enorme senso di colpa (…) Ho i brividi e sudo freddo nonostante il caldo asfissiante (…) È la fine. Qualcosa che è indipendente dalla mia volontà mi sta portando alla morte. Non uscirò vivo da questo bagno, ne sono sicuro, questi sono i miei ultimi minuti di vita. Il fastidio al petto è insopportabile e il cuore inizia a battermi fortissimo. Riesco solo a pensare che non si può morire in un modo così stupido” (pag. 175)
Una storia di passione, di forza di volontà, di voglia di affermarsi e di capacità di impegnarsi in un lavoro duro persistendo con cocciutaggine anche malgrado le frustrazioni perché la musica è lo scopo della sua vita; ma non di quelle che uno si mette le cuffie per ascoltarla da solo, bensì quella condivisa che necessita del pubblico per completarla.
“Sono le persone, che con la loro presenza emotiva, rendono viva la musica, realizzando quella che considero la mia “rivoluzione copernicana”, cioè lo spostamento dell’attenzione dall’oggetto musicale al soggetto che lo percepisce. Ogni individuo è unico e irripetibile, e vive le mie note in maniera personale, ma ognuno collabora alla realizzazione dell’opera d’arte e per questo motivo merita tutta la mia riconoscenza. Alla fine dei concerti, vorrei quasi essere io a chiedere l’autografo agli ascoltatori!” (pp. 74-75)
Questo libretto tascabile di 219 pagine è molto scorrevole e si lascia suonare in un soffio. Attraverso esso, quel genio scapigliato di Giovanni Allevi ci fa gettare uno sguardo nella sua testa, senza pudore e senza timore, orientato com’è alla condivisione col suo pubblico della gioia che fa vibrare la sua esistenta; d’altra parte:
“Non bisogna mai avere paura di rompere le regole, se è il nostro cuore a chiederlo”.