

La polvere che respiri era una casa
- Autore: Eleonora Daniel
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Bollati Boringhieri
- Anno di pubblicazione: 2025
L’esordio di Eleonora Daniel nella narrativa è un romanzo dal titolo La polvere che respiri era una casa (Bollati Boringhieri, 2025).
Quanti libri abbiamo letto che avevano una casa per protagonista, una casa personaggio centrale: mi vengono subito alla mente Cuore di pietra di Sebastiano Vassalli e Madrigale di Giulia Alberico. Nel romanzo di Eleonora Daniel, però, abbiamo una prospettiva diversa, che la stessa autrice sintetizza all’inizio della sua narrazione e che vale la pena riportare per la sua icastica sinteticità:
La nostra storia inizia con una casa, diventa la storia di una casa, finisce ed è la storia di due case. Si trasforma, nel mentre, nella storia di quattro storie e nella storia di una viaggio; in entrambi i casi, però, non esistiamo più noi.
Non saprei raccontare meglio ciò che succede in questo libro.
Una giovane coppia (si ameranno?) decide prima di tutto di comprare una casa, anche se è ancora in costruzione, anche se la immaginano solo attraverso il rendering, anche se un telo nasconde le impalcature del cantiere, anche se il mutuo è sconsigliabile e pericoloso; alla fine la prendono, la progettano, la arredano, la riempiono dei loro sogni. Passano quattro anni e qualcosa scricchiola nel loro rapporto.
Così lasciamo che siano le stanze a parlare. Solo esistendo rimandano fuori rimasticato il racconto di noi, nelle scelte nei quadri nei colori nei primi segni di usura nei posti in cui si accumula la polvere, in tutto l’amore e in tutto il disfacimento.
C’è il desiderio di un figlio che aleggia nel loro rapporto, c’è la voglia di capire perché non viene, ci sono ricerche, analisi. Lei ha poca voglia di parlarne e allora si decide che scriveranno, racconteranno storie per il futuro nascituro. Scriveranno a quattro mani, si divideranno il compito,
Perché pensavo che un libro è un po’ come un bambino, no?
I temi da raccontare nel libro che scriveranno alla fine emergono e saranno quattro elementi simbolici: Pietra, Erba, Acqua, Fuoco.
Eleonora Daniel ci accompagna con notevole abilità narrativa nei meandri della mente di due persone, un uomo e una donna, che credevano di amarsi, sicuri di costruire insieme un progetto di vita familiare, e si accorgono che non è andata così, malgrado sforzi e impegno emotivo, intellettuale, affettivo. Lei farà una scelta autolesionista drammatica, allontanandosi senza preavviso dalla Casa, quella così amorevolmente edificata, per scomparire all’insaputa di tutti. Il trauma per lui sarà assolutamente sconvolgente. Ospite degli amici amorevoli, dovrà pensare a lungo a cosa sia successo, cosa abbia scatenato la furia di Margherita, che non risponde al telefono ed è letteralmente uscita dalla sua vita.
La prosa molto contemporanea del testo di Daniel si alterna alle favole di natura altamente simbolica che fanno parte del romanzo, come se ci fosse la necessità di sublimare due esistenze spezzate con l’esercizio della scrittura, dell’invenzione, della fuga da una realtà insopportabilmente lacerante. I capitoli brevi, talvolta solo mezza pagina, raccontano con ritmo incalzante il processo di un allontanamento subito, di un progetto frantumato, di uno squarcio di cui è difficile prendere coscienza. E così il fuoco passa da un’astrazione letteraria a un gesto reale, tale da cancellare le tracce di un’esistenza che è andata storta, priva come si è dimostrata di un centro pulsante.
Un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante
si legge nel Qoelet ed Eleonora Daniel si serve anche di questa opportuna citazione biblica per rendere manifesto il suo lavoro di scavo psicologico in un romanzo complesso, pieno di pathos, molto rispondente alla sensibilità attuale anche attraverso l’uso di una lingua raffinata, colma di metafore e profonda nei suoi intenti comunicativi.

La polvere che respiri era una casa
Amazon.it: 10,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La polvere che respiri era una casa
Lascia il tuo commento