La promessa dell’albicocca di Salvatore Castrignanò

È la promessa di buono che un’albicocca racchiude in sé. Al pari di ogni individuo che detiene nella sua intimità quel buono indiscutibile, non sempre immediatamente rinvenibile agli occhi di chi guarda. Come accade per le tredici figure femminili protagoniste degli altrettanti racconti brevi che danno forma a “La promessa dell’albicocca” di Salvatore Castrignanò (Lampi di Stampa, 2010).

Lena, Sandra, Alba, Marta, Stefania, Ada, Dora, Luce, Ester, Nadia, Gemma, Valeria e Daniela: tredici donne dalle esistenze difficili, segnate quasi sempre dalla fragilità, che d’improvviso muta trasformandosi quasi sempre in coraggio. Donne facili da additare, per le scelte compiute o per il modo d’essere ostinato, spesso accostate a uomini dalle gesta altrettanto discutibili, motivo indiscusso del mutare delle loro vite. Esistenze segnate dal domani incerto, plasmate da situazioni e vissuti non di rado esperibili nel reale. Adoperando un linguaggio semplice che favorisce una lettura scorrevole di tutto il testo, l’autore descrive puntualmente ogni minimo dettaglio, dei luoghi come delle emozioni. Per ogni storia mette in luce un’interessante introspezione femminile, resa ancor più affascinante dal fatto che a realizzarla sia una mano maschile.

Per tredici volte Castrignanò descrive lo stato d’animo delle protagoniste in modo chiaro e netto, facendo candidamente emergere dettagli particolarmente intimi dell’universo femminile, peculiarità del mondo rosa che gli uomini afferrano e comprendono assai di rado. Racconta, tra le altre, di madri cresciute “con la generosità di chi non si preoccupa se la vita che trova un inizio possa essere, crescendo, grano o gramigna” (p.12). Di donne che mettono in vendita il proprio corpo, vivendo le emozioni di chi “si sente ricco e povero allo stesso tempo, a seconda dell’umanità con cui mette se stesso a paragone” (p.14). Di donne segnate dalla sofferenza più grande, svuotate dal dolore della perdita, che fuggono altrove, nella speranza di “percepire come tiepido quel gelo che dentro le invade” (p.28).

“La promessa dell’albicocca” parla del coraggio dell’universo femminile, quello che emerge con tutta la sua fermezza nonostante la fragilità che da sempre caratterizza il mondo rosa. Attraverso il racconto di quelle tredici vite, mette in luce la forza che ogni donna riesce a scovare dentro sé, quando prende consapevolezza di un reale non sempre generoso e si affida, seppur nel timore dell’incerto, ad un domani che spera possa essere migliore.

“E domani, a casa, appena alzata, lo specchio mostrerà ai miei occhi una donna nuova e straniera. Una donna consueta nelle fattezze ma assolutamente sconosciuta, almeno quanto sconosciuto appare, inevitabilmente, il domani” (p.42).