La proprietà di Rutu Modan

La proprietà è un graphic novel della Rizzoli Lizard, cioè, una storia un po’ più lunga della solita illustrata a fumetti. L’autrice israeliana Rutu Modan, nata nel 1966, nel 2013 ha dato alle stampe questa graziosa storia che si inserisce nella sempre meno esclusiva dinastia della “nuova fumettistica”.

I disegni e i colori sono moderni, semplici, molto belli e rilassanti. Si può perfino dire che leggere questo graphic novel abbia il potere terapeutico di immergersi in una piscina di una SPA: ci si pulisce l’animo e prima di essere pronti ad andare avanti ci si immerge per un po’, ancora una volta, nel passato. C’è molta dolcezza e intelligenza nelle sue tavole, come in quelle di molti altri suoi illustri colleghi (Gipi, Marjane Satrapi, Paul Hornschemeier), artisti che con maestria riesumano il triste passato della Storia, grazie all’azione di alcuni personaggi pacifici tanto quanto tormentati e comunque iper reali, come la nonna e la nipote, protagoniste di questa storia.

Ne La proprietà, le due donne volano dalla Palestina alla Polonia per un heritage trip. C’era un tempo in cui la nonna della giovane protagonista era stata cacciata via poco prima dell’avvento dei nazisti. Era incinta di un polacco e la sua proprietà, l’appartamento dove abitava con i suoi genitori era stato perso. Comprato da chi? Occupato da chi?

La nonna, un misto di risentimento, di tristezza e determinazione, si muove sperduta in una Varsavia moderna che non riconosce più. La nipote l’assiste, sbuffa alle sue stranezze e piccosità da anziana fino poi a lasciarla un po’, anche lei, rapita dalla storia di questa città, dall’eredità che non è più solo l’appartamento o il fantomatico Hilton di Varsavia ma è la storia della fuga di sua nonna.

C’è, ovviamente, il tipico humour yiddish in queste pagine: la seconda cosa che piace fare agli ebrei dopo i soldi sono i dispetti. Nel romanzo troviamo qualche schermaglia familiare e generazionale, gelosie, vendette e trabocchetti, il mistero, il giallo, la verità che viene piano piano a galla e c’è anche, e soprattutto, e come in molte altre storie a fumetti, la poesia dell’amore messa in scena da alcune delicatissime immagini che non hanno bisogno di parole tanto sono ricche ed appaganti agli occhi del lettore che in questo caso compare anche nelle veci di spettatore.