La prova di Eleanor Catton

Se la vita è un palcoscenico e tutti portiamo delle maschere diventa difficile rinunciare al ruolo di protagonista e distinguere la realtà dalla finzione, soprattutto se si è adolescenti. “La prova” (Fandango, 2010), prima opera dell’autrice Eleanor Catton vincitrice del Man Booker Prize 2013 con il successivo “I luminari”, racconta la difficoltà del rimanere dietro le quinte ad aspettare il proprio turno.

La scuola femminile Abbey Grange è scossa da uno scandalo sessuale che vede coinvolti Mr. Saladin, professore di musica, e Victoria, giovane studentessa dell’ultimo anno. Tutti ne parlano, tutti muoiono dalla voglia di sapere cosa sia esattamente successo fra i due, vogliono sapere i particolari, e soprattutto le studentesse si interrogano sul perché Mr. Saladin abbia scelto proprio lei.
Fra colloqui con lo psicologo e lezioni di sassofono la scandalosa vicenda avrà pesanti ripercussioni su ognuno dei protagonisti, in una vorticosa alternanza di realtà e finzione, ricordi e rimpianti.

L’autrice scrive un romanzo labirintico, dove la lettura viene più e più volte interrotta dai sussurri dei pettegolezzi alle orecchie del lettore, dove il senso di forte spaesamento viene istantaneamente cacciato via allorquando tutti i pezzi del puzzle narrativo iniziano a combaciare, lasciando emergere la genialità della giovanissima scrittrice.
Un viaggio nel proibito, nel controllo e nell’ambizione che non risponde a tutte le nostre domande, proprio come è giusto che sia.

“Tutte voi volete essere insidiate – dice di colpo l’insegnante – tutte. Questo è l’unico tratto in comune che hanno le mie allieve. È il vostro tema e la vostra variazione: avete un disperato bisogno di essere vittime. La vedete come l’unica via possibile per avere un vantaggio sulle vostre compagne, e avete ragione.”