La ragazza che sognava Hemingway
- Autore: Asha Lemmie
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2024
“La ragazza che sognava Hemingway” (Nord 2024, titolo originale The Wildest Sun, traduzione di Anna Ricci) è il nuovo romanzo di Asha Lemmie. L’autrice nata in Virginia e cresciuta nel Maryland, laureata al Boston College in Letteratura inglese e Scrittura creativa, attualmente vive a New York, dove lavora nel settore editoriale.
È verità universalmente riconosciuta che i grandi geni dell’arte, della musica, della letteratura e del cinema hanno sì un enorme talento, ma sono ahimè anche dei grandi egoisti. Vivono esclusivamente per la loro arte e le donne che hanno la (s)fortuna di innamorarsi di loro, sanno già che dovranno armarsi di tanta pazienza, perché verranno sempre per seconde nei cuori dei lori amati. Insomma, dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, che supporta e sopporta, tentando, con astuzia, di sottrarsi a un cono d’ombra ingombrante. Del resto, si sa, l’amore è cieco, ma anche spesso, masochista.
Non fa eccezione il grande giornalista e scrittore statunitense Ernest Miller Hemingway (Oak Park, 21 luglio 1899 – Ketchum, 2 luglio 1961), celeberrimo e osannato autore di indimenticabili romanzi e racconti. Il Premio Nobel per la Letteratura nel 1954 condusse una vita sociale turbolenta, aveva una propensione per l’alcol, si sposò quattro volte e gli furono attribuite varie relazioni sentimentali. Inoltre, Papa, questo era il soprannome di Ernest Hemingway, aggiunse già in vita una vasta popolarità e fama che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. L’autore fu indubbiamente un personaggio affascinante, dalle mille esperienze, che calamitava l’interesse femminile. Ecco perché l’autrice di questo toccante romanzo di formazione immagina che Hemingway abbia avuto una figlia da una relazione adulterina, senza alcuna importanza, almeno per lui.
“Quando maman ha conosciuto Hemingway, è stato un colpo di fulmine”.
La madre di Delphine Violette Auber da ragazza era stata una delle giovani socialite più promettenti di tutta la Francia. Aveva molte conoscenze altolocate e sognava di diventare una poetessa famosa, autrice di versi, che l’avrebbero resa immortale. I genitori sognavano per lei un buon matrimonio, era molto bella, eppure era stato uno scrittore americano a farle girare la testa, ed era stato la sua salvezza e la sua rovina.
Gli amanti si erano incontrati per la prima volta a Parigi in un bar, il “Dingo”. Papa faceva parte della comunità di espatriati americani nella Ville Lumière durante gli anni 1920, conosciuta come la “Generazione perduta” e da lui stesso così chiamata nel suo libro di memorie “Festa mobile” (pubblicato postumo nel 1964 e ispirato a una frase della scrittrice e poetessa statunitense Gertrude Stein). La madre di Delphine era stata l’amante di Hemingway per due anni, lui la chiamava il suo tournesol, il suo girasole. Le diceva pure che le sue poesie erano banali, e litigavano furiosamente, ma lei non sapeva mai dirgli di no. Papa aveva lasciato la sua prima moglie, Hadley Richardson, dalla quale aveva avuto un figlio, ma non per la madre di Delphine. Quando Delphine era nata, l’11 gennaio 1929, Papa era già tornato in America con la sua seconda moglie, Pauline Pfeiffer, una redattrice di moda di “Vogue”. Non aveva mai saputo che era nata Delphine. La madre di Delphine era scivolata sempre più in una profonda e malinconica disperazione, unica consolazione, sua figlia, ma anche la bottiglia. Dopo la morte di sua madre, Delphine, a 17 anni, aveva deciso di mettersi sulle tracce di suo padre, Ernest Hemingway.
“Vado a cercare mio padre”.
La ragazza che sognava Hemingway
Amazon.it: 18,04 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La ragazza che sognava Hemingway
Lascia il tuo commento