La ragazza di giada
- Autore: Lisa See
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
Uno scenario come la Cina del 16mo secolo, che evoca visioni di fiaba, esotiche, suggestive e seducenti. Un’opera antica che parla d’amore. Una ragazza che si lascia morire per amore e per sfuggire ad un matrimonio combinato. Nelle note di copertina di questo romanzo ci sono tutti gli elementi per affascinare il potenziale lettore, o, meglio, la potenziale lettrice. Quello, però, che la copertina (che, in effetti, ben poco rivela della trama) non ci dice, è che questa vicenda di fantasia è basata su elementi reali e frutto di una ricerca lunga ed accurata da parte dell’autrice. Infatti, sia “Il padiglione delle peonie” che il “Commentario delle tre mogli”, le opere citate nel romanzo, esistono nella realtà e fanno parte del patrimonio letterario cinese, malgrado siano state sottoposte a censura fin quasi ai giorni nostri. E personaggi reali sono Chen Tong, Tan Ze e Qiang Yi, le tre mogli di casa Wu, anche se l’autrice ha notevolmente romanzato e “poeticizzato” la loro storia, nonché inventato il nome da nubile di Chen Tong che è andato perso. Si narra un amore eterno, che sopravvive alla morte. Ma, malgrado le apparenze, non è questo il tema principale del libro. Oltre alle interessantissime descrizioni della vita di tutti i giorni, dei riti nuziali e di quelli funebri uniti alle varie credenze riguardanti gli spiriti di chi lascia la vita terrena, ben più importanti sono due ulteriori temi che emergono via via dalla lettura: la repressione del genere femminile, esplicata attraverso l’allontanamento da qualsiasi espressione artistica che possa corrompere le brave ed efficienti serve dei maschi (siano esse mogli, figlie, concubine), e l’anoressia. Questo è l’elemento più stupefacente che ci viene trasmesso da questo romanzo: siamo propensi a pensare che l’anoressia sia un problema del nostro tempo, frutto della mente di ragazzine che vogliono assomigliare alle attrici o alle modelle. Niente di più sbagliato. Già all’epoca nella quale il romanzo è ambientato, “Il padiglione delle peonie” veniva additato come causa della morte di molte ragazze che si rifiutavano di mangiare perché esaltate dalla sua lettura. In realtà, l’anoressia non era altro che un disperato tentativo di controllare la propria vita dall’interno, rifiutando quella tracciata dalla famiglia e dalla società. Senza introduzioni ne’ tentennamenti, il primo capitolo affronta subito la storia di Peonia, promessa sposa ad un uomo che non conosce, che, durante una rappresentazione dell’opera, incontra un poeta. Disperata per dover andare sposa ad un altro, si lascia morire di fame fino a quando una rivelazione assurda (che il lettore, comunque, avrà certamente già intuito dai primi capitoli) non ci lascia spiazzati, increduli per la svolta beffarda che l’autrice dà alla storia (ma non è forse così anche la vita? Non si costruiscono a volte castelli di carta, non arriva un soffio di vento a distruggerli?) e dubbiosi su come continuerà il romanzo che è comunque appena iniziato. Ebbene, continua in modo delicato e poetico, utilizzando lo spirito di Peonia per narrarci le vicende della famiglia Chen e della famiglia Wu, e la lotta delle donne che cercano di affermare sé stesse attraverso la scrittura, fra uomini illuminati e repressivi. Anche Peonia vuole realizzarsi nella pubblicazione dei suoi scritti, ma vuole anche la felicità del suo mancato sposo... Passione e dolcezza per un romanzo denso di significati e che non prescinde mai dalla realtà in cui è ambientato.
La ragazza di giada
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