La ragazza di nome Giulio di Milena Milani

Se vi dico la parola diario, cosa vi viene in mente? I più giovani sicuramente diranno Melissa P., gli altri Anna Frank.
Forse qualcuno di voi dirà Milena Milani e ciò non potrà che farmi piacere…
Questo libro racconta di una ragazza, Jules. Jules, in francese, significa Giulio, e in effetti tutti le chiedono come mai lei porti il nome di un ragazzo.
Una domanda che l’accompagnerà per tutta la sua esistenza, insieme a molte altre…
La scoperta della sessualità, il divenire donna, le perversioni di persone adulte che non esiteranno a sfogarsi su una creatura innocente…
Regole rigide come sbarre di una gabbia dorata e arrugginita, pensieri che opprimono la mente e il cuore, lasciando la speranza fuori dalla porta e accogliendo una disperazione che si fa sempre più cupa, giorno dopo giorno…
Questo romanzo è stato nell’occhio del ciclon, al momento della sua pubblicazione, per via delle tematiche affrontate. L’Autrice è stata processata ma la legge le ha dato ragione, concedendole la piena assoluzione.
Leggere questo romanzo al giorno d’oggi potrà far sorridere, per l’eleganza della descrizione e l’assoluta mancanza di volgarità.
All’epoca (il romanzo è del 1964), però, vi posso assicurare che nessuno aveva voglia di sorridere, anzi.
Una storia che tutti noi dovremmo leggere e ricordare, una vicenda che non sfiora nemmeno il pecoreccio che s’insinuerà nel vostro cuore, sconvolgendolo con la sua verità... e ne sarete lieti.