In principio fu la satura, rappresentazione teatrale che riuniva una commistione di generi. Fu proprio nella satura che si gettarono le basi per la satira così come la conosciamo oggi.
L’origine della satira
I primi a parlare di satura o satira furono i poeti latini, Lucilio, Varrone e Quintiliano.
Il genere satirico fu quindi squisitamente legato alla letteratura latina, anche se forse ispirato ai giambi del greco Callimaco.
In età augustea fu Orazio un massimo esponente, che però la uso per uno scopo più personale, mentre con Giovenale, che visse durante il potere dei Flavi, essa fu usata come mezzo di denuncia malgrado verso la fine il poeta assunse un atteggiamento più rassegnato o meglio più vicino al pensiero stoico.
Nel teatro senza dubbio fu Plauto a canzonare amabilmente i suoi tempi.
La satira nel Settecento inglese
Facendo un notevole salto cronologico e geografico nel Settecento gli scrittori inglesi si impadroniscono della satira per giustiziare la società e la politica a loro contemporanea.
Alexander Pope e il suo poema eroicomico Il ricciolo rapito è un esempio di satira di costume, ma il vero autore satirico inglese settecentesco è senza dubbio Jonathan Swift con i suoi Una modesta proposta, grottesco invito a nutrirsi di poveri infanti irlandesi per combattere la atavica miseria dell’Irlanda, ma soprattutto con I viaggi di Gulliver, erroneamente considerato in tempi più recenti come un mirabolante racconto per bambini ma in realtà fieramente indirizzato agli adulti per i suoi attacchi neanche tanto celati a cultura e società inglesi ed europee e persino ai malcostumi della gran parte dell’umanità.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La satira nella letteratura: epoca latina e Settecento inglese
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