La scomparsa di Lauren Armstrong
- Autore: Gaia Manzini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fandango Libri
- Anno di pubblicazione: 2012
Finalista al premio strega 2012, il romanzo di Gaia Manzini si presenta come un interessante lavoro su quella che potrebbe definirsi come l’incapacità di identificarsi con sé stessi, sfuggendo la persona che si è, rifugiandosi invece in qualcun altro, prendendone a prestito tutto e dando solo la propria voce al personaggio che in qualche modo ti appartiene.
Ecco che Lauren Armstrong per Eva non è solo l’attrice a cui dare la voce. Diventa la figura che per lei rappresenta la sua stessa vita, la persona che vive al suo posto, ponendosi così in una posizione privilegiata di spettatore, di colui che non decide per sé stesso, ma che semplicemente segue l’evolversi della propria vita senza interferire. Perché anche solo “pensare” vuol dire “interferire” col destino di chi ti sta vicino diventandone in qualche modo la causa, anche con effetti devastanti. Meglio forse non vivere e stare sempre nell’ombra e nell’attesa di qualcosa che arrivi dall’esterno.
Ma cosa succede se la persona che vive nella luce sparisce a sua volta? Ecco allora che Eva si ritrova a fare i conti con sé stessa, col proprio passato e con la propria famiglia, in particolare con la madre, all’apparenza molto diversa dalla figlia.
Eva non è l’unica a sentirsi in qualche modo non autentica. Allo stesso modo, la madre si sente viva solo nel momento in cui si ritrova in tutt’altro posto, quando “sostituisce” un’altra, quando le viene dato un altro nome, quando in pratica la si svuota di quello che rappresenta all’interno della sua normalità. Quella madre da cui si sente tanto diversa, ma con la quale stranamente risulta compatibile a livello genetico. Può essere compatibile dal punto di vista medico e non dal punto di vista della personalità? Sono davvero così differenti?
Gaia Manzini ci regala un romanzo che con lucidità e delicatezza propone il tema dell’inadeguatezza e della non autenticità, di come alle volte è molto più semplice nascondersi dietro qualcuno, come un marito o un compagno, o dietro a qualcosa, come le convenzioni e la falsa morale, piuttosto che seguire la propria personalità. E come città sceglie non a caso Berlino. Quella Berlino del muro da affrontare, quella Berlino della caduta del muro stesso, quella Berlino che riunisce infine due città in una sola, due anime in un solo corpo.
Forse è necessario prima o poi fare i conti col proprio passato, col proprio muro e affrontarlo. In qualsiasi modo, magari anche sparendo, come una conclusione per un nuovo inizio.
La vita vera è quella che nessuno guarda, quella che non si mostra
La scomparsa di Lauren Armstrong
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