La scrittrice obesa
- Autore: Marisa Salabelle
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Prima di addentrarci nella storia di Susanna Rosso, protagonista assoluta di questo bellissimo romanzo La scrittrice obesa (Arkadia editore, 2022), proprio due righe sulla sua autrice, Marisa Salabelle.
Nata a Cagliari, dopo aver frequentato il triennio di studi teologici presso il Seminario arcivescovile di Firenze, decide di studiare Storia sempre nel capoluogo toscano. Salabelle ha scritto non molto, pur avendo una capacità e un talento per scrivere assai notevole.
La trama del libro, come avevo anticipato, gira intorno alla figura di Susanna Rosso, sempre brava in italiano anche a scuola, che a un certo punto della sua vita, dopo aver perso i genitori, pensa che il suo unico scopo nella vita sia quello di pubblicare libri. E quindi scrive, e legge e poi riscrive.
Nel frattempo si accorge che l’uomo che le stava accanto è andato via e le resta solamente un’amica fidata - e il cibo. Susanna mangia in quantità industriali di tutto, surgelati di ogni tipo che scongela come piatto pronto con il microonde, dolci e biscotti, ma soprattutto tanto cibo a domicilio.
Diventa quasi amica di questi corrieri, stupiti anch’essi da tutte le pietanze richieste dalla signora Rosso. Che paga in contanti, dal momento che i genitori le hanno lasciato dei risparmi in banca e lei come lavoro di ripiego fa editing e corregge le mail dei politici, che scrivono male e di fretta.
È talmente brava nel suo lavoro che a mezzogiorno è già libera e pronta a leggere i supplementi libri e la pagina di cultura dei quotidiani.
Ci accorgiamo che questa vita grigia è in parte molto simile alle nostre esistenze, che si rattrappiscono tra desideri ormai impossibili e da sogni scaduti, tanto che potremmo dire, come recita il famoso incipit dello scrittore Walter Siti nel libro Troppi paradisi: “Che mi chiamo Susanna Rosso, come tutti. Campione di mediocrità. Le mie reazioni sono standard, la mia diversità è di massa.”
Anche nel caso di Siti siamo davanti a uno scrittore, che però pubblica, non come Susanna che si fa scudo con quei pochi racconti che ha venduto e ha visto pubblicare.
L’amica Lorella - che ha già divorziato una volta, ma ha un nuovo compagno con cui vuole risposarsi - un giorno la sfida, dicendole che la rabbia crescente che nutre verso editori o scrittori famosi la sta logorando. L’unico rimedio possibile, secondo Lorella, è l’amore.
Dice a Susanna che dovrebbe uscire di casa, perché ormai ci sono molti modi per conoscere un uomo.
Susanna vorrebbe replicare a “Lore”, così la chiama, che lei non può essere felice con nessuno finché non sarà una scrittrice affermata, perché l’uomo dei suoi sogni è solo un individuo che la ostacola nel suo bisogno di scrivere.
Lore si accorge che i cartoni della pizza sono ovunque, che dovunque ci sono briciole, che il pavimento è ormai un posto dove i giornali, lo sporco e le cose da mangiare buttate hanno creato un mostro. Un pavimento superiore dove non si vedono più le mattonelle e Susanna ormai fa fatica a trovare vestiti adatti alla sua stazza. E, per finire, fuori dalla porta un diluvio di spazzatura chiusa pure male, che puzza da morire.
Il lettore, a questo punto potrebbe chiedersi perché devo leggere di una donna sola, che scrive ogni giorno a tutti gli editori sparsi in Italia, che quando non scrive mangia, che non esce più di casa?
La risposta è che la bella scrittura di Marisa Salabelle ci inchioda costringendoci a continuare questo libro, perché anche se parla di un fallimento esistenziale, lo fa con tale grazia, che ci trasformiamo anche noi in sostenitori di Susanna Rosso: perché se vince lei, vinciamo anche noi lettori.
Il romanzo come condivisione di destini, che si scrive sempre meno, dal momento che la narrativa si è fatta "ombelicale", egocentrica.
Lo scrittore vuole assomigliare solo all’immagine che si è fatto di lui stesso, di lei stessa, e tanti saluti alla autenticità di sé e degli altri.
Invece, pur riconoscendo che Susanna si sta distruggendo, capiamo le ragioni di questa donna, che infine si è fatta forte uscendo di casa per insegnare a delle donne di etnia rom come scrivere e parlare in italiano. Che non giudica i corrieri che le portano cibo quotidianamente, né ha intenzione di fare del male agli editori che non le mandano nemmeno una risposta di rifiuto. Quindi dopotutto non è una campionessa di mediocrità, riferendoci sempre al caro scrittore Siti.
Forse poi capiremo il valore di una donna “esagerata”, obesa. Verso la fine di questo romanzo scritto con una grazia quasi "mistica’, con stile elegante, a dispetto della trama.
La scrittrice obesa
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