La setta delle catacombe di Nicola Fantini

Heinrich Füssli si era stancato di gironzolare per le vie di Roma come un semplice turista, visitando i luoghi più famosi e i musei che mostravano quasi sempre lo stesso scenario. Roma offriva di più, molto di più, e lui l’aveva scoperto. L’artista di provenienza svizzera di certo non avrebbe mai lontanamente pensato che la sua brama d’avventura, e di vivere un’esperienza fuori del comune, si sarebbe ben presto tramutata in un incubo.

La Città Eterna nasconde un lato di sé che nessuno conosce…i suoi sotterranei. Girano strane ed inquietanti voci su quei luoghi… si dice siano abitati da un popolo di emarginati, di mendicanti, di evasi e di ricercati. Tradito dal conducente della carrozza, Heinrich si ritrova prigioniero in quei cunicoli che sembrano tutti uguali e senza via d’uscita. Bendato e terrorizzato dai “Vesponi”, verrà a conoscenza delle storie drammatiche di alcuni appartenenti alla setta e di come questa gente riesce a sopravvivere: sotto il comando di Milady, donna misteriosa e ambigua, si mettono sulle tracce di persone prescelte e le seguono fino a quando non hanno eseguito il compito che gli è stato assegnato.

I sotterranei sono un nascondiglio ideale per organizzare in tranquillità scorribande e piani d’azione, e per camuffarsi con maschere ed abiti creati dalla setta stessa in misteriosi ed efficientissimi laboratori. I Vesponi, però, sono solo una piccola componente della grande Confraternita che gestisce la criminalità organizzata.
La realtà è diversa e si spinge ben oltre i confini italiani. Il giovane Füssli scopre che uno dei perseguitati è una persona di sua conoscenza: Johann Joachim Winckelmann. Per quale motivo, un gentiluomo come lui, avrebbe avuto a che fare con questi individui? E cosa sono stati in grado di fargli? Ecco allora che vivremo in parallelo le vicende di questi due personaggi che ebbero modo di conoscere alcuni dei loschi membri della Confraternita per motivi differenti.

Ne "La setta delle catacombe", pubblicato dalla casa editrice Barbera nel 2008, Nicola Fantini ci regala Roma capovolta.