La sicurezza alimentare in Cina di Zhou Qing

Negli ultimi anni, la Cina è stata il focolaio di varie epidemie o contaminazioni alimentari che si sono manifestate prima nel paese e poi nel resto del mondo, con effetti disastrosi. Basti pensare alla Sars, scoppiata nella regione del Guangdong a causa del consumo dello zibetto mascherato (uno dei piatti preferiti dai cantonesi), al virus H5N1, al latte contaminato dalla melamina, ecc.
Il cibo dunque diviene sia fonte di sopravvivenza e crescita che di avvelenamento e morte. Ovviamente ciò riguarda non il cibo in sé, bensì le truffe, gli imbrogli e le ingenuità che compromettono la qualità della produzione alimentare, in primo luogo in Cina. Purtroppo ciò non interessa solo i cinesi, ma il mondo intero, viste le massicce esportazioni di prodotti alimentari all’estero.

In un libro recentemente pubblicato da Spirali, "La sicurezza alimentare in Cina", Zhou Qing mette a nudo le verità sulla compromessa situazione alimentare del suo paese: pubblicato dapprima in Cina, il libro è stato subito dopo messo all’indice dal governo. Come sottolinea l’autore, nell’epoca attuale di dominio tecnologico, se in un qualsiasi sito cinese si digita il termine “cibo” o “mangiare”, le parole che compaiono di più tra i risultati della ricerca sono “sicurezza” e “avvelenamento”. Ciò rappresenta una cocente umiliazione per il popolo cinese, che vanta una tradizione culinaria millenaria. Il cibo infatti ha davvero un’importanza fondamentale per i cinesi, tanto che il cibo e il cielo occupano la stessa posizione nella loro scala di valori.

Quello di Zhou Qing è un resoconto dettagliato che esplora ambiti poco conosciuti e offre testimonianze dirette. I casi citati sono innumerevoli: dall’uso da parte di alcune fabbriche di alimenti zootecnici di steroidi anabolizzanti e pillole anticoncezionali per garantire la produzione, alle vasche per l’allevamento ittico con il fondo ricoperto di antibiotici per impedire infezioni, passando per le uova d’anatra con il cuore rosso a causa del colorante Sudan Red, alla “salsa di soia di capelli”.
Forti interessi politici ed economici fanno sì che la salute del popolo venga messa in secondo piano, con la conseguente corruzione e mancanza di organi di controllo, a detrimento della qualità.

Recensione di Floriana