La signora van Gogh
- Autore: Caroline Cauchi
- Genere: Storie vere
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2023
Edizioni Piemme in occasione del 170esimo anniversario della nascita del pittore olandese Vincent van Gogh (30 marzo Zudert 1853-Auvers-sur-Oise 1890), pubblica La signora van Gogh (titolo originale Mrs Van Gogh, traduzione di Federica e Stefania Merani) di Caroline Cauchi, che racconta la storia di Johanna Bonger (Amsterdam, 4 ottobre 1862-Laren, 2 settembre 1925), pittrice olandese ritenuta da molti amante di Vincent, nonché moglie del fratello minore, l’antiquario Theodorus van Gogh (Zundert, 1º maggio 185-Utrecht, 25 gennaio 1891).
Chissà se ai tanti romani, turisti, ammiratori del genio di un artista straordinario, che hanno visitato, o stanno visitando mentre scriviamo e che potranno visitare nel cuore di Roma, a Palazzo Bonaparte, a Piazza Venezia la mostra Vincent van Gogh.
Capolavori dal Kroller-Muller Museum (8 ottobre 2022 - 7 maggio 2023), qualcuno chiedesse: “Chi era Johanna Bonger?”, chi di loro saprebbe rispondere? Pochi o nessuno, temiamo, eppure siamo certi che una volta svelata l’identità dietro il nome sconosciuto, molti rimarrebbero sorpresi, come del resto si resta ammirati e sorpresi di fronte all’olio su cartone Autoritratto (1887) a fondo azzurro con tocchi verdi, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore.
Peccato che solo gli addetti ai lavori, gli esperti di storia dell’arte conoscano la vita di Johanna Bonger, eppure questa donna, ingiustamente dimenticata dalla storiografia ufficiale, dopo la morte del grande pittore, fu figura chiave nell’affermazione della fama di Van Gogh dopo il suo suicidio, diventando artefice della sua postuma immensa fortuna, cambiando così per sempre la storia dell’arte.
Un bellissimo romanzo, che conduce il lettore nel mondo di Van Gogh e della donna che rivelò il suo genio assoluto, fa uscire dal cono d’ombra Johanna Bonger, cognata di Vincent van Gogh, figura femminile eccezionale alla quale dobbiamo moltissimo, che abbandonò la bigotta Amsterdam per le luci di Parigi, andando così incontro al suo destino.
E qui sono libera. Lontana da tutti.
Vincent van Gogh muore in maniera drammatica nel 1890, quasi indigente e con pochi riconoscimenti per il suo talento artistico. Nonostante ciò, undici anni dopo, la sua opera veniva esposta a Parigi in un’ampia retrospettiva, che consolidava la sua fama di superbo artista. Com’era stato possibile?
Dopo la morte di Vincent e quella di Theo, fratelli legatissimi, lo testimoniano le lettere che si scambiarono lungo l’arco della loro esistenza raccolte proprio da Johanna, fu la vedova di Theo, appena ventottenne, a diventare custode e promotrice dell’immensa collezione di Vincent.
Fu dunque Johanna Bonger che si assunse il compito, al di là dell’indubbio talento artistico del cognato, di far conoscere al mondo i dipinti, disegni, lettere e stampe di Vincent van Gogh.
“Theo diceva sempre che suo fratello era un genio, e che sarebbe potuto entrare nella rosa dei grandi maestri olandesi. Non posso tenere questa collezione solo per me. È mio dovere. È ciò che devo fare, in memoria di mio marito e di Vincent”.
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