La sindrome degli antenati
- Autore: Anne Ancelin Schützenberger
La vita di ognuno di noi è come un romanzo, un romanzo personale indissolubilmente legato al romanzo della nostra famiglia. Proprio questo romanzo familiare condiziona inconsciamente le nostre scelte, le nostre azioni, le nostre relazioni, a volte in modo positivo a volte meno. La psicoterapeuta e professoressa emerita di psicologia Anne Ancelin Schützenberger sostiene che durante il corso della nostra vita ci capita spesso di incappare nei tranelli delle ripetizioni transgenerazionali inconsce, capaci di generare difficoltà e dolore. La famiglia è il primo contesto formativo dell’individuo, emotivo e sociale, e se al suo interno si manifestano comportamenti, script, ripetitivi e dannosi, essi influenzeranno fin da subito la personalità e l’espressione sociale del bambino. L’autrice, in “La sindrome degli antenati” (Di Renzo Editore, 2004), ci spiega che grazie alla sua pratica clinica di gruppo e grazie all’uso del genosociogramma è riuscita a risalire a segreti familiari, non-detti fondamentali, comportamenti non verbali, che si tramandano da intere generazioni da nucleo familiare a nucleo familiare, diventando la causa di enormi sofferenze emotive e fisiche. Rifacendosi agli studi di Moreno, Rogers e Dolto, Anne Schützenberger arriva ad ipotizzare il concetto di sindrome da anniversario, ovvero quella tendenza al manifestarsi e ripetersi dei traumi, degli incidenti o delle malattie in concomitanza di eventi generazionali significativi, alla stregua di una trasmissione transgenerazionale inconscia ed involontaria di cui al momento non sono ancora spiegabili le cause. Naturalmente la nostra esistenza non è dominata dal caos, e ci si augura non sempre dalla necessità, per cui possiamo tutti cogliere la nostra occasione e capovolgere una sorte familiare sfavorevole. Anne Ancelin Schützenberger sottolinea che non si dovrebbe mai smettere di cercare di esprimere il nostro autentico essere e che questo, in fondo, è proprio il lavoro della psicoterapia e della formazione.
“Siamo, in fondo, in un certo senso, meno liberi di quanto crediamo. Pertanto possiamo riconquistare la nostra libertà e svincolarci dalla ripetizione, capendo ciò che accade, afferrando questi fili nel loro contesto e nella loro complessità. Possiamo così vivere la nostra vita, e non vivere quella dei nostri genitori o dei nostri nonni, che noi rimpiazziamo consapevolmente o a nostra insaputa”
La sindrome degli antenati. Psicoterapia trans-generazionale e i legami nascosti nell'albero genealogico
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